Genova – Un presidio di protesta, davanti a Palazzo Tursi, sede del Comune, per dire ancora una volta “no” al progetto per la costruzione dello Skymetro in Valbisagno e per chiedere una vera alternativa alla realizzazione di quello che viene considerato “un inutile eco-mostro”. Ad organizzarlo per questa mattina, a partire dalle 9,30, il comitato Opposizione Skymetro ValBisagno sostenibile che chiama a raccolta quanti pensano che l’opera non debba essere realizzata e che si possa invece realizzare un tram di superficie con un impatto sul panorama minimo e una spesa più che dimezzata offrendo ai residenti fermate a distanze più ragionevoli e più facilmente raggiungibili.
In mattinata, infatti, a palazzo Tursi si riunisce la Commissione sullo Skymetro e il momento è importante per far sentire la voce di chi è contrario.
Il comitato intanto denuncia che, nei documenti, si passa dall’iniziale costo presentato dal Comune al Ministero di 398 milioni di euro a 545.327.000 euro e che alcune associazioni che hanno chiesto di essere ricevute ed ascoltate dalla Commissione sono state escluse.
“Si tratta di un progetto camaleonte, che cambia sempre – spiegano al Comitato – o forse il progetto anguilla, che per quanto ci si provi non si riesce mai a prendere, sguscia sempre. Siamo arrivati alla terza versione – a Conferenza dei Servizi aperta – di documentazione presente sui siti del Comune di Genova. E ogni volta ci sono sorprese, con file che scompaiono e altri che sono “vuoti” senza niente dentro”.
“L’aspetto più rilevante – proseguono al Comitato – è che nelle prime due versioni, pur essendo un PFTE, dove la “E” sta per “Economico” (Piano di Fattibilità Tecnico-Economico) di economico (i soldi) non c’era quasi nulla. In questa terza versione abbiamo trovato, finalmente, il conto della spesa che presenta una sorpresa rilevante. Il conto totale cresce, e non di poco. Si passa dall’iniziale costo presentato dal Comune al Ministero di 398 milioni di euro a 545.327.000 euro. Anche considerando che l’importo iniziale fosse forse senza IVA e che questo totale invece sia con l’IVA, il costo è aumentato del 25%”.
Secondo i calcoli del Comitato si parlerebbe di una “differenza” che ricadrebbe sul bilancio del Comune di Genova ovvero su tutti i genovesi, di 150 milioni di euro.
“Questi soldi in cassa non ci sono – spiegano al Comitato – e ipotizziamo si dovrà accendere un mutuo, in quel caso indebitando ulteriormente il Comune che con fatica era riuscito a scendere al miliardo di euro di indebitamento. Ci domandiamo: ne vale veramente la pena? Danneggiare una valle per far risparmiare a pochissimi 10 minuti di tempo? E quando esiste una soluzione analoga che costa molto meno e riqualifica la valle? Stiamo parlando, come intuibile, del tram già individuato nel Percorso di Partecipazione del 2011”.
Sempre secondo il comitato sarebbe presente un’altra novità nel progetto pubblicato online sul sito del Comune: un file che si chiama “integrazione ponte brignole” che però conterrebbe solo un’immagine indefinita di colore grigio. Forse un errore o un problema tecnico ma certamente non il progetto che dovrebbe mostrare come modificare la esse di Borgo Incrociati, una variazione che è stata una specifica richiesta del sindaco Marco Bucci.
Infine le perplessità (e la denuncia) del comitato riguardano la mancata possibilità di alcune associazioni di far sentire la loro voce nel connsiglio comunale che si avvia alle 9,30 di questa mattina. Una grave mancanza secondo chi protesta poiché l’apertura del cantiere sarebbe già stata prevista per maggio del prossimo anno, senza che sia stata ancora data possibilità a tutte le voci di esprimere il loro parere e le loro perplessità in modo democratico e partecipato.
Le assiciazioni escluse parleranno in pubblico, davanti al Comune, per informare i Cittadini di ciò che non potrà essere ascoltato da chi decide sull’opera.