Carrodano (La Spezia) – Un doppio suicidio concordato e con una lettera di addio per spiegare tutto. E’ quanto emergerebbe dalle dichiarazioni di Alfredo Zenecchi, 57 anni, l’uono accusato di aver ucciso la moglie Rossella Cominotti, 53 anni, in una stanza di albergo di Mattarana, frazione di Carrodano, al confine tra Liguria ed Emilia Romagna. L’uomo ha raccontato di un primo tentativo di uccidersi a vicenda con un rasoio affilato con il quel i due coniugi si sarebbero inflitti ferite a vicenda, ai polsi ed al collo, di cui anche l’uomo porta i segni ma che non hanno condotto alla morte.
Un secondo tentativo avrebbe portato alla morte della donna mentre l’uomo, sconvolto e terrorizzato perché incapace di togliersi la vita, avrebbe vegliato per 36 ore il corpo della moglie prima di mettersi in macchina con l’intenzione di buttarsi da un dirupo o di schiantarsi ad alta velocità con la vettura. Un’intenzione rimasta senza esito perché rintracciato dai carabinieri in Lunigiana ed arrestato.
Spunta dunque una nuova ricostruzione dei fatti che potrebbe avere in un messaggio, scritto e firmato dai due coniugi, una prova in più del fatto che non si sia trattato dell’ennesimo femminicidio ma di un tentativo di doppio suicidio in cui, a perdere la vita sarebbe solo la donna.
Alfredo Zenecchi e Rossella Cominotti avrebbero deciso insieme di morire e dopo aver lasciato l’edicola che gestivano e la casa in cui vivevano, avrebbero ritirato circa 800 euro per poi compiere uno strano “viaggio” tra Liguria ed Emilia, forse alla ricerca di un luogo dove gettarsi insieme con l’auto o una sorta di vacanza di commiato prima del tragico finale.
Le indagini dovranno ovviamente ricostruire ed eventualmente confermare o meno le dichiarazioni dell’uomo che ora resta piantonato a vista in carcere nel timore che possa decidere ancora di togliersi la vita.
Indagini anche sulle motivazioni che avrebbero spinto la coppia, poco più che cinquantenne, a scegliere di togliersi la vita.