protesta Coop GenovaGenova – Presidio dei lavoratori della grande distribuzione anche davanti all’IperCoop di Bolzaneto dopo le polemiche nazionali tra sindacati e rappresentanti della Distribuzione Cooperativa.
Ieri, con un comunicato nazionale i sindacati che hanno indetto lo sciopero del settore Commercio e Grande Distribuzione si sono soffermati anche a denunciare episodi, che sarebbero avvenuti nei luoghi di lavoro, da parte di referenti delle imprese volti a
dissuadere i lavoratori a partecipare allo sciopero.
Ci sarebbero stati “interrogatori di singoli dipendenti sulla volontà o meno di scioperare”, sarebbero state previste “trasferte ai fini di sostituire i lavoratori in sciopero”, e sarebbero state previste “più ore in turno per i part time flessibili nella giornata in cui è proclamato lo sciopero per aggravare la perdita economica in caso di adesione” fino a “programmare assemblee in cui viene denigrato l’operato del sindacato e tante altre pressioni e ricatti.
Tutte queste azioni sono state considerate dai sindacati come “attività antisindacale che ledono un diritto sancito dalla nostra Costituzione. Riteniamo ancora più grave che proprio la Coop, che si fa vanto dei suoi valori e dell’etica di comportamento, agisca con queste modalità”
Nel pomeriggio era poi stata diffusa da Coop una nota nella quale si leggeva che “nonostante lo sciopero indetto dalle Organizzazioni Sindacali siamo certi di poter garantire l’apertura di tutti i negozi. Non comprendiamo la scelta dei Sindacati, che hanno interrotto la trattativa senza avanzare alcuna controproposta alla nostra offerta di aumento salariale, e siamo convinti che molti nostri lavoratori abbiano capito che la Cooperativa vuole il rinnovo ed è pronta a riprendere il dialogo in qualsiasi momento” cui i sindacati di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno risposto che ” la dichiarazione delle Coop, sbandierata in questi giorni prima dello sciopero, di essere pronta a rinnovare il contratto nazionale, dopo quattro anni dalla scadenza, è imbarazzante. Per mesi e mesi le Associazioni Cooperative hanno dilazionato i tempi della trattativa per poi presentarsi al tavolo con una proposta salariale che è meno della metà di quello che spetta ai lavoratori. È vero che Coop, a differenza di Confcommercio, non ha chiesto interventi pesanti su scatti di anzianità, permessi e quattordicesima, ma è stata per mesi la meno disponibile ad accelerare il
rinnovo per poi presentarsi al tavolo con una proposta salariale addirittura più bassa di quella fatta da Federdistribuzione, trascinando quindi verso il basso i margini di mediazione. È falso che le organizzazioni sindacali non hanno avanzato proposte salariali, è stato proposto di rispettare un indicatore che si chiama IPCA che si basa sull’aumento dei prezzi che proprio le imprese della distribuzione cooperativa concorrono a determinare. La proposta di Coop è meno della metà di quel valore, con questa impostazione le imprese, che hanno aumentato vertiginosamente i prezzi, dichiarano apertamente che i lavoratori devono perdere potere di acquisto, devono essere più poveri. È vero, di fronte a questa impostazione, le organizzazioni sindacali hanno abbandonato il tavolo e proclamato lo sciopero”.