Genova – Sale la tensione ed infuriano le polemiche sul presunto uso di proiettili di gomma per allontanare i Lupi che si avvicinano “troppo” alle case. Dopo le indiscrezioni giornalistiche circa il supposto inasprimento delle misure usate nei confronti dei Lupi che frequentano le alture di Bavari e altre località del genovesato, ecco intervenire le associazioni ambientaliste che, oltre a chiedere conferma di quanto riportato da alcuni articoli, minacciano azioni legali laddove questo uso venisse confermato e in assenza di autorizzazioni o, ancora, laddove si verificassero ferimenti di animali selvatici che sono protetti per Legge.
Pur comprendendo le preoccupazioni di qualche allevatore, le associazioni animaliste ricordano che poiché il Lupo è razza protetta, non è possibile usare armi che possono ferire a meno che non ci siano gravi e comprovate situazioni di animali “confidenti” ovvero che hanno perso la naturale paura per l’uomo.
“Si tratta di situazioni che devono essere verificate e documentate – spiegano gli animalisti – e non possono essere frutto di decisioni avventate o, peggio, di “esperimenti”. Ci sono procedure da seguire e al momento non c’è traccia di tutto questo e chi possiede queste informazioni deve esibirle”.
Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, ci sarebbero alcune zone dove la presenza del Lupo non solo non è pressoché quotidiana ma, addirittura, dove la convivenza si sta “surriscaldando” tra paure ed incomprensioni.
Alle richieste di controllo e “protezione” avrebbe risposto la vigilanza regionale dapprima con sopralluoghi e poi con fornitura e installazione di dissuasori. Solo recentemente sarebbe stato deciso di sperimentare l’uso di proiettili di gomma. Circostanza, lo ricordiamo, di cui esistono segnalazioni ma non conferme ufficiali.
La decisione, secondo le associazioni animaliste, sarebbe grave perché il munizionamento a proiettili di gomma non è “indolore” per i lupi e può causare gravi lesioni se non usata in modo adeguato o, più banalmente, in caso di errori di mira.
Inoltre non esistono pareri scientifici univoci sulla validità dello strumento che rappresenta comunque un rischio per gli animali.
Le associazioni animaliste invitano dunque i Cittadini a segnalare, fotografando e filmando, la presenza di queste “battute” e, comunque, della presenza allo scopo della vigilanza regionale.
“Chi spara a un lupo – scrive Ugo De Cresi, esperto osservatore naturalista e da anni “a caccia” di lupi ma solo con binocoli, macchina fotografica e fototrappole -specie particolarmente protetta- e lo ferisce se ne prende la diretta responsabilità”.
Secondo gli ambientalisti poi, ogni iniziativa di questo genere deve essere preceduta da uno studio scientifico che convalida lo stato di “confidente” per un lupo e Ispra autorizza di volta in volta ogni singola attività. Ci si domanda, insomma, qualora sia stato davvero autorizzato l’uso dei proiettili di gomma, quando siano state effettuate queste ricerche.
“Per tenere lontani i predatori dalle greggi – ricordano ancora gli ambientalisti – esistono sistemi come le recinzioni elettrificate, ricoveri notturni e i cani da guardiania. Soluzioni ampiamente sperimentate che danno ottimi risultati se messe in atto in associazione. Gli allevatori devono essere adeguatamente sostenuti per scegliere al meglio e realizzare queste misure, e negli eventuali casi residui devono poter contare su una burocrazia più snella per ottenere risarcimenti congrui”.
L’appello alla popolazione è quindi quello di non farsi prendere dal panico e di segnalare eventuali “movimenti strani” alle associazioni che difendono gli animali che in alcuni casi stanno valutando di posizionare fototrappole nelle “zone incriminate” per raccogliere le prove di eventuali Lupi feriti.
nella foto sotto i proiettili di gomma a munizione singola