Cairo Montenotte (Savona) – E’ caduta nella truffa di due donne che l’hanno convinta di essere l’unica erede di un principe africano che le lascia una ingente somma di denaro ma poi scopre di essere stata truffata. I Carabinieri hanno scoperto e denunciato due donne che, fingendosi emissarie del defunto principe, hanno rubato alla vittima ben 17mila euro.
La somma era stata chiesta per “sbloccare” le procedure del testamento in Africa. La donna, fidandosi delle truffatrici, ha quindi versato prima somme modeste e poi, via via a salire, in un meccanismo studiato a tavolino per spingere la vittima a “rilanciare” per non perdere tutto. Di volta in volta sorgevano problemi e intoppi ed alla fine, quando ha capito che non avrebbe mai ottenuto la somma iperbolica e tantomeno i suoi soldi, la donna ha denunciato tutto ai carabinieri attivando le indagini.
Si tratta di una delle truffe più antiche, prima realizzata via posta ordinaria e poi via posta elettronica, eppure ancora efficace.
La donna, infatti, si è rivolta ai Carabinieri della Stazione di Cairo Montenotte solo dopo aver eseguito, in diversi mesi, una serie di bonifici su una carta “Money transfert” a lei intestata, ma della quale si era fatta convincere a dare i codici ai misteriosi curatori dell’eredità. Dopo ogni versamento, ovviamente, il denaro veniva sistematicamente dirottato su decine di conto correnti in Italia e in Africa.
Tuttavia, proprio seguendo la scia del denaro, i militari savonesi sono riusciti a ricostruire l’intricata rete messa in piedi dai malviventi, che sono risultati essere, alla chiusura dell’attività investigativa nei giorni scorsi, due donne di quarantaquattro e cinquantacinque anni residenti in altrettante regioni del sud Italia.
Di certo le malviventi non hanno agito da sole, come testimoniano i vari smistamenti delle somme sottratte con il raggiro, infatti s’ipotizza una rete più estesa e transnazionale; saranno tuttavia loro che, se riconosciute colpevoli dall’Autorità Giudiziaria, ne pagheranno per prime le conseguenze legali. Le due sono state quindi denunciate per i reati di truffa, riciclaggio e favoreggiamento in concorso, un ottimo risultato investigativo che, tuttavia, non fornisce alcuna garanzia alla vittima di poter riavere indietro il suo denaro, in tutto o anche solo in parte.
Contro truffe simili, l’unico modo di proteggersi è la prudenza e la cautela verso quel che sembra troppo bello per essere vero, oltre alla partecipazione a una delle conferenze o incontri di sensibilizzazione che i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Savona organizzano a beneficio della popolazione e che già tanti tentativi di truffa hanno contribuito a sventare.