Genova – E’ ancora rovente il dibattito politico, in consiglio regionale per la delibera che destina 3 milioni di euro al recupero delle Lista di attesa di neuropsichiatria infantile per quelle famiglie con bambini disabili e che necessitano di cure riabilitative che stanno attendendo da più di 18 mesi la “presa in carico” da parte della Asl e degli istituti specializzate in terapie come psicomotricità e logopedia.
Questa mattina, in consiglio regionale, i consiglieri del Partito Democratico Ioculano e Natale hanno criticato il provvedimento definendo il riparto fondi “uno schiaffo alle famiglie e ai bambini e alle bambine dìsabili” sottolineando che il provvedimento penalizza soprattutto Asl 1 e Asl 5 a cui vanno le briciole: solo 1527 euro e 8.498 euro su 3 milioni”
“La delibera con cui la Giunta ripartisce i 3 milioni di fondi per il recupero delle Liste d’attesa di neuropsichiatria infantile – hanno spiegati Enrico Ioculano e Davide Natale – è la prova della superficialità con cui la Giunta ha gestito la presa in carico delle migliaia di bambini e bambine in attea di riabilitazione. La voragine della differenza dei numeri è dovuta al fatto che l’assessore insiste nel prendere per buoni dati non veritieri forniti da Alisa, che non rispecchiano la reale situazione del territorio”.
Secondo i consiglieri “dei 3 milioni, quasi il 90 per cento, pari a 2milioni 621mila circa, va alla Asl 3, che ne avrà sicuramente diritto, ma alla Asl 1 e alla Asl 5 vanno rispettivamente 1527 euro e 8.498 euro: in pratica meno delle briciole. Questo succede perché come avevamo denunciato fin dall’inizio, in Asl 1 e in Asl 5 non è stato fatto un monitoraggio adeguato e non c’è stata la presa in carico di tutti i bambini che ne avevano bisogno”.
Sempre secondo la denuncia di Ioculano e Natale “a dirlo sono i numeri: in Asl 1 sono solo 40 i pazienti presi in carico e in Asl 5 solo 69, mentre in Asl 3 sono stati presi in carico 1675 bambini, 318 in Asl 2 e 145 in Asl 4, numeri che non tornano se paragonati agli abitanti: in Asl 1 c’è un bambino in lista d’attesa ogni 5mila abitanti; in Asl 2 uno ogni 840 abitanti; in Asl 3 uno ogni 400; in Asl 4 uno ogni 970 e in Asl 5 uno ogni 3.100 abitanti. Questo rapporto ci dice che, o si vive 10 volte peggio a Genova, o come sosteniamo da tempo, è mancata la capacità di intercettare il fabbisogno in alcuni territori. Va bene che Genova prenda di più, perché ne avrà sicuramente bisogno, ma le necessità delle altre Asl sono state sottostimate perché non sono state fatte tutte le prime visite necessarie. Questo è uno schiaffo in faccia alle famiglie e ai bambini e alle bambine in attesa delle cure riabilitative”.
A stretto giro di posta arriva la replica dell’assessore alla sanità Angelo Gratarola che sottolinea che “il provvedimento dei tre milioni di euro ha il carattere della straordinarietà. E la straordinarietà è rappresentata dai pazienti liguri in attesa da oltre 18 mesi. Non solo. Il monitoraggio che i consiglieri mettono in discussione è stato fatto da professionisti, i neuropsichiatri delle varie Asl, ed è emersa la suddivisione che abbiamo deliberato recentemente in Giunta”.
“Dai dati si evince che Asl 1, Asl 4 e Asl 5 hanno una offerta riabilitativa a gestione diretta della Asl e pochi pazienti in lista d’attesa da oltre 18 mesi rispetto ad Asl 2 e Asl 3 che hanno una lista d’attesa per la presa in carico riabilitativa più corposa – spiega l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola -. Tengo a sottolineare la straordinarietà di questo provvedimento, che non vuole oscurare il lavoro ordinario di presa in carico delle Aziende e degli Enti convenzionati, è quella di andare anche incontro alle famiglie che hanno, nel tempo di attesa, provveduto con risorse personali a garantire ai propri figli le cura riabilitative necessarie. Per queste infatti il provvedimento garantisce la prosecuzione delle prestazioni presso le strutture e i professionisti scelti in autonomia dalle famiglie. Tuttavia per coloro che non hanno ancora avuto la possibilità di affrontare la spesa necessaria vi è l’immediata presa in carico attraverso i nostri centri ambulatoriali riabilitativi convenzionati”.
“Accanto a questo provvedimento straordinario – conclude Angelo Gratarola – va poi ricordato che ogni anno per la neuropsichiatria infantile la Liguria stanzia a livello regionale 11,6 milioni di euro per provvedere alle prese in carico riabilitativa”.
A commentare la vicenda anche Marco Macrì, vigile del fuoco e padre di un bambino con disabilità legata alla sindrome dello spettro autistico e portavoce di molte delle famiglie che attendono ancora la “presa in carico” delle Asl per le terapie e per le cure di cui i bambini hanno estremo bisogno e con tempi che tutti gli esperti del settore concordano come “più tempestivi possibile”.
“Se fossero stanziati e spesi 11.6 milioni ogni anno come sostiene l’assessore Gratarola – spiega Macrì – coprirebbe la spesa per 2080 minori in continuità di cura per 132 ore l’anno. Ad oggi questa regione non ha mai speso più di un terzo di quanto dichiara né sotto la sua gestione né sotto la gestione del Governatore Toti e non a caso, a seguito del mio esposto la Corte dei Conti, con due delibere li ha bacchettati”.
Il portavoce delle famiglie coinvolte in questo tipo di malasanità ricorda anche che “a breve arriverà una valanga di richieste di rimborso da parte dei genitori che – come già avvenuto in Campania – chiederanno e ci auguriamo otterranno il riconoscimento delle spese fatte nel periodo nel quale non erano stati presi in carico dalle Asl e dovevano pagare le sedute di terapie con i propri soldi.