Genova – Resta in silenzio e torna in cella, al carcere di Marassi, Paolo Emilio Signorini ex presidente dell’autorità di sistema portuale del mar Ligure occidentale e oggi amministratore delegato di IREN in regime di sospensione cautelativa.
Davanti alla gip Faggioni si è avvalso della facoltà di non rispondere e l’interrogatorio di garanzia che poteva durare ore si è concluso dopo appena qualche decina di minuti.
Paolo Emilio Signorini ha preferito la linea del silenzio che è una delle possibilità concesse all’indagato che magari desidera solo leggere le carte delle indagini e capire quali sono gli elementi di prova a suo carico o, ancora, decidere lecitamente quale linea difensiva tenere in seguito.
Di certo, in assenza di dichiarazioni, il compito del magistrato è più “in salita” ed occorre valutare bene i prossimi passi.
Nulla a che vedere con le deposizioni fiume dei tempi di Tangentopoli, nei primi anni 90, quando nelle mura della cosiddetta Prima Repubblica si aprirono delle brecce e alcuni degli indagati iniziarono a rendere pubblico il “sistema” facendo poi tremare dalle fondamenta interi partiti.
Signorini, al secondo giorno di carcere, si è invece intrattenuto con il suo avvocato per una consultazione.
Domani sarà il turno del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ai domiciliari ad Ameglia, e poi, sabato, al suo capo di gabinetto Matteo Cozzani e all’imprenditore della logistica portuale Aldo Spinelli