no depositi chimici sampierdarenaGenova – Dopo la bocciatura del TAR nuove ombre sul progetto per lo spostamento a Ponte Somalia dei depositi chimici di Multedo. La Procura avrebbe infatti aperto un’indagine su presunte pressioni che potrebbero essere state esercitate sui tecnici del Comitato Tecnico Regionale (CTR) per esprimere un parere favorevole al mega progetto voluto e sostenuto dal sindaco Marco Bucci.
A darne notizia l’edizione in edicola oggi de Il Secolo XIX che riporta indiscrezioni di Palazzo di Giustizia su un’ipotesi investigativa per abuso d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e traffico di influenza.
Ad insospettire gli inquirenti il repentino cambio di parere proprio del CTR a proposito del progetto che prevedeva lo spostamento dei depositi chimici e di idrocarburi dalla sede storica di Multedo – dove erano sopportati da decenni con forte mobilitazione popolare contro ogni ipotesi di mantenimento – alle aree di Ponte Somalia, a 300 metri dalle case di Sampierdarena. In circa 9 giorni si era registrato, nell’ottobre scorso, un ribaltamento di parere.
Inizialmente “contro”, i tecnici del CTR hanno cambiato idea – anche in ragione di documentazione e modifiche ora al vaglio dei magistrati – sul progetto e da negativo, il parere è diventato positivo.
Cosa abbia fatto cambiare così velocemente il parere è ora – secondo quanto riportato da Il Secolo XIX – oggetto di analisi ed approfondimento.
A sollevare perplessità, oltre ai Comitati e le associazioni di Sampierdarena, contrarie allo spostamento del “problema” da Multedo ad un’altra zona popolata della città, anche il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) che ha recentemente accolto il ricorso presentato proprio dalle associazioni e dai Comitati (come quello delle Officine Sampierdarenesi) che sollevavano perplessità sul progetto e anche – e specificatamente – sul cambio di idea del Comitato Tecnico Regionale.
Ora le perplessità si trasformeranno in domande per le persone coinvolte nelle indagini e ovviamente non si possono escludere nuovi clamorosi colpi di scena nel – al momento presunto – scandalo di corruzione e favori tra politici e imprenditori.