Genova – Ai tempi dell’intelligenza artificiale e dei messaggi istantanei, la polizia locale del capoluogo ligure sembra mostrare problemi di comunicazione con quella di Varazze ed il Cittadino ne paga le conseguenze. E’ paradossale il racconto dell’automobilista genovese che, richiesto dagli uffici di Varazze di portare in visione un documento “in qualsiasi posto di polizia locale” deve recarsi di persona nella cittadina della riviera ligure di ponente perché gli uffici genovesi sostengono di non poter intervenire.
La vicenda: un automobilista genovese si reca nel fine settimana a Varazze e trascorre la giornata nella bella località della costa ligure. Dopo una decina di giorni riceve una comunicazione (invito ex art. 180 c. 8 C.d.S) – tramite raccomandata – che lo informa che la sua auto, passando sotto le telecamere di sorveglianza del paese, sembra evidenziare una “irregolarità” legata alla copertura assicurativa o alla effettuata revisione. Gli uffici di Varazze gli chiedono dunque “in visione” copia del certificato assicurativo e della carta di circolazione onde poter verificare la correttezza dei dati.
L’automobilista ha 20 giorni per evitare una sanzione – per mancata visione dei documenti – da 430 sino a 1.731 euro.
Ovviamente, per consentire agli automobilisti in transito per Varazze e che risiedono altrove, magari a centinaia di chilometri di distanza, potrebbe essere un problema trovare il tempo e l’occasione di viaggiare sino alla località ligure per mostrare i documenti che magari comprovano la assoluta regolarità della propria situazione e così gli uffici della polizia locale di Varazze (e probabilmente quelli di ogni altro ufficio d’Italia) scrivono nel documento che:
“la documentazione o le informazioni richieste possono essere trasmesse secondo le seguenti modalità:
– esibizione diretta al Comando di Polizia Locale in intestazione (Varazze) negli orari di apertura
– esibizione presso un qualunque altro ufficio di Polizia”
all’automobilista sembra di poter capire che – come sarebbe ovvio pensare – chiunque riceva questa richiesta può recarsi presso l’ufficio della Polizia locale più vicino alla sua abitazione per mostrare i documenti richiesti in visione e che sarà cura del personale di detto ufficio mettersi in collegamento con i “colleghi” di Varazze per il passaggio di informazioni.
E così l’automobilista si reca presso il primo ufficio nella zona della Valbisagno.
La Redazione evidenzia che nella segnalazione ricevuta non sono inserite informazioni più dettagliate perché lo scopo non è quello di mettere in difficoltà singoli agenti o uffici ma solo quello di far scattare, da parte di chi di dovere, le opportune sollecitazioni agli uffici tutti, affinché disagi di questo genere non si debbano mai più ripetere oppure di far modificare agli Uffici della Polizia locale di Varazze di un testo che non è in linea con le disposizioni di Legge se questa dovesse essere la situazione.
L’omissione di questo servizio potrebbe infatti avere conseguenze disciplinari anche piuttosto severe per i responsabili e il Cittadino non chiede “punizioni” ma chiarezza.
Il primo tentativo va a vuoto e il Cittadino viene respinto con la “spiegazione” che “non è un servizio che può essere richiesto”.
L’automobilista, perplesso, contatta l’ufficio di Varazze e chiede spiegazioni ma viene rassicurato sul fatto che “qualunque ufficio della polizia locale può prendere visione dei documenti e comunicare quanto emerge ai loro uffici”.
Una seconda visita ad altro Ufficio della polizia locale ottiene una risposta diversa ma comunque negativa “perché se dovesse emergere una anomalia nella regolarità della documentazione si dovrebbe procedere ad un Verbale che verrebbe emesso dal Comune di Genova e non da quello di Varazze che ha rilevato per primo la possibile violazione del Codice della Strada”. Ad incassare, insomma, sarebbe il Comune di Genova.
Una spiegazione “plausibile” per quanto curiosa e quindi il Cittadino richiama gli uffici della locale di Varazze spiegando la situazione.
La risposta è lapidaria: “si tratta di una presa in visione della documentazione che accerterà se, al momento del rilevamento della possibile violazione attraverso la telecamera, l’automobilista era “in regola o meno”. Nel caso lo fosse, la faccenda si chiuderebbe lì, mentre se non lo era scatterebbe da parte della polizia locale del Comune di Varazze il verbale di contestazione e relativa sanzione”.
A questo punto l’automobilista torna al primo ufficio e spiega ancora la situazione ottenendo un’altra risposta quantomeno curiosa: si potrebbe procedere alla presa visione ma poi l’ufficio manderebbe una email che potrebbe non essere ricevuta dall’ufficio di Varazze con la conseguenza che scatterebbe sia l’eventuale verbale per la violazione che l’aggiuntiva sanzione per non essersi presentato agli uffici.
L’agente presente – diverso da quello della prima visita – non rifiuta più il servizio ma avverte che potrebbe presentarsi un problema di comunicazione non legata alla volontà dell’ufficio.
Con la prospettiva di una sanzione dai 430 ai 1.730 euro l’automobilista decide di recarsi di persona a Varazze, per sbrigare, con sicurezza di risultato, la pratica.
Con la App di ViaMichelin si calcolano – con un pò di ottimismo – 43 minuti di percorrenza Genova – Varazze in autostrada con la spesa di 8,77 euro (e altrettanto per il ritorno) senza contare il tempo necessario ad avere accesso all’ufficio e a disbrigare la faccenda, ovviamente in orario di lavoro e con ulteriore danno.
Il cittadino si domanda solo perché, se su un documento ufficiale è scritto che può recarsi in un qualsiasi ufficio di Polizia, questo poi non sia possibile e se, ai tempi dell’intelligenza artificiale e delle PEC, sia così difficile che due uffici addetti alle medesime funzioni, nella stessa regione, non riescano a comunicare.
Viene da domandarsi poi, se l’automobilista fosse transitato a Varazze per poi tornare a casa, magari in Sardegna o in Sicilia, se avrebbe dovuto sobbarcarsi le spese del viaggio (diverse centinaia di Euro) solo per rispondere ad un “invito ex art. 180 c 8 C.d.S”.
Decisamente un pessimo biglietto da visita per una regione che punta sul Turismo.