Genova – Un progetto per sensibilizzare i dipendenti pubblici al corretto smaltimento dei rifiuti, nell’ottica del riciclo dei materiali e per far crescere la quota di rifiuti correttamente smistati per essere recuperati per la parte possibile. E’ lo scopo del progetto “No Waste – Procura 2030” che coinvolgerà circa 150 dipendenti degli uffici amministrativi e giudiziari della Procura di Genova e si svilupperà su due piani dell’edificio e che sarà poi potenzialmente replicabile negli altri piani dell’immenso palazzo di Giustizia di Portoria.
Sono state create zone dedicate per la raccolta differenziata spinta nelle vicinanze degli uffici e nelle zone ristoro con contenitori riservati alla carta, plastica e metalli, vetro e umido.
A presentare il progetto questa mattina i vertici di Amiu e di Palazzo di Giustizia.
«Dall’Agenda 2030 ci vengono due segnali, – sottolinea Andrea Pinto, Direttore Amministrativo Procura di Genova – uno rivolto al mondo della giustizia ed uno rivolto alla collettività: il primo è che chi opera nel settore della giustizia deve proporsi come modello di efficienza ed organizzazione; il secondo è che le istituzioni che vigilano sulla collettività devono essere il primo esempio di cura dell’ambiente».
«Il nostro motto è “We care for more” – afferma Luca Vasoli, rappresentante Dussmann -Per noi, che ci occupiamo di facility management ed abbiamo ottenuto il riconoscimento “Gold Ecovadis” per il nostro impegno nella sostenibilità ambientale, è un piacere partecipare ad un progetto che si ispira all’Agenda 2030».
Questa iniziativa sarà affiancata da una campagna di comunicazione ad hoc con cartelli informativi affissi sui due piani della Procura. Da parte di AMIU, inoltre, è stato organizzato un laboratorio per informare e sensibilizzare i dipendenti di palazzo di Giustizia insieme al personale che si occupa della pulizia degli spazi e dello svuotamento dei contenitori.
Un work shop pratico che punta sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare, attraverso il quale fornire informazioni sulle principali buone pratiche da adottare per fare una corretta raccolta differenziata, promuovendo il più possibile il riciclo e il recupero dei materiali.
“No Waste – Procura 2030” è strettamente legato all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile quale nuovo quadro di riferimento globale per l’impegno nazionale e internazionale, con ripercussioni nella normativa UE, al fine di trovare soluzioni comuni alle grandi sfide del pianeta, tra cui anche degrado dell’ambiente
All’evento erano presenti l’Assessore all’Ambiente del Comune di Genova Matteo Campora, Andrea Pinto, Direttore Amministrativo Procura di Genova; Luca Vasoli, Rappresentante Dussmann e Giovanni Battista Raggi, presidente AMIU Genova.
Una iniziativa articolata in varie azioni utili per favorire la transizione verde e in generale creare un percorso virtuoso e di ‘buona pratica’ nel campo della raccolta differenziata dei rifiuti anche attraverso la diminuzione di sprechi di materie prime.
«Siamo molto contenti dell’avvio di “No Waste – Procura 2030” – dichiara l’Assessore all’Ambiente del Comune di Genova Matteo Campora – perché si tratta di un altro tassello al piano di riorganizzazione e implementazione della raccolta differenziata nella città di Genova. L’amministrazione tiene in modo particolare all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il nostro impegno è sempre finalizzato a trovare soluzioni nuove e innovative che vadano in questa direzione. Ma le grandi sfide e i grandi traguardi da raggiungere passano anche da tanti piccoli passaggi come quello che presentiamo oggi qui in Procura. Siamo sulla strada giusta. Tengo in particolar modo a ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile l’avvio di questo progetto pilota e tutti coloro che ogni giorno lavorano per una raccolta e gestione dei rifiuti efficiente ed organizzata».
Il Progetto “No Waste – Procura 2030” coinvolgerà circa 150 dipendenti degli uffici amministrativi e giudiziari della Procura di Genova e si svilupperà su due piani dell’edificio e sarà potenzialmente replicabile negli altri piani dell’immenso palazzo di Giustizia di Portoria.
Sono state create zone dedicate per la raccolta differenziata spinta nelle vicinanze degli uffici e nelle zone ristoro con contenitori riservati alla carta, plastica e metalli, vetro e umido.
«Dall’Agenda 2030 ci vengono due segnali, – sottolinea Andrea Pinto, Direttore Amministrativo Procura di Genova – uno rivolto al mondo della giustizia ed uno rivolto alla collettività: il primo è che chi opera nel settore della giustizia deve proporsi come modello di efficienza ed organizzazione; il secondo è che le istituzioni che vigilano sulla collettività devono essere il primo esempio di cura dell’ambiente».
«Il nostro motto è “We care for more” – afferma Luca Vasoli, rappresentante Dussmann -Per noi, che ci occupiamo di facility management ed abbiamo ottenuto il riconoscimento “Gold Ecovadis” per il nostro impegno nella sostenibilità ambientale, è un piacere partecipare ad un progetto che si ispira all’Agenda 2030».
Questa iniziativa sarà affiancata da una campagna di comunicazione ad hoc con cartelli informativi affissi sui due piani della Procura. Da parte di AMIU, inoltre, è stato organizzato un laboratorio per informare e sensibilizzare i dipendenti di palazzo di Giustizia insieme al personale che si occupa della pulizia degli spazi e dello svuotamento dei contenitori.
Un work shop pratico che punta sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare, attraverso il quale fornire informazioni sulle principali buone pratiche da adottare per fare una corretta raccolta differenziata, promuovendo il più possibile il riciclo e il recupero dei materiali.
«Quest’ultima iniziativa all’interno degli uffici della Procura di Genova – conclude il presidente AMIU Genova Giovanni Battista Raggi – dimostra l’attenzione dell’Azienda rivolta alla sostenibilità ambientale. Il Progetto No Waste è un altro frammento che va a comporre i numerosi progetti che AMIU sta mettendo in pratica nella nostra città e nei comuni del Genovesato. Queste iniziative proposte su indicazione dell’UE fanno parte del Green Deal nate con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra entro il 2030 e, da parte nostra, con la riduzione e riutilizzo di tutti i materiali promuovendo e attivando la raccolta differenziata spinta in un’ottica di economia circolare».