Genova – Ricorso al Tribunale del Riesame per la nuova richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati di Paolo Signorini, in carcere dallo scorso 7 maggio per l’inchiesta su presunto giro di mazzette e favori che ha provocato un terremoto giudiziario e politico in Liguria. I legali di Signorini avevano già presentato istanza di attenuazione delle restrizioni ma il Pm Faggioni aveva risposto negativamente affermando che l’indagato non ha compreso la gravità dei fatti.
Ora ci si appella al Riesame che potrebbe decidere per gli arresti domiciliari in ragione della lunga carcerazione preventiva
La risposta dovrebbe arrivare da Palazzo di Giustizia entro metà giugno.
Paolo Signorini è l’unico indagato ad essere in carcere nell’indagine su presunte tangenti che ha portato all’arresto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, agli arresti domiciliari dal 7 maggio, del suo ormai ex capo di Gabinetto Matteo Cozzani e dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli.
E proprio i rapporti tra Spinelli e Signorini occupano una larga fetta delle indagini. L’ex presidente dell’autorità portuale di Genova e Savona ha ammesso di aver ricevuto dall’imprenditore la somma di 15mila euro ma ha anche precisato di averli restituiti mentre ha classificato come “comportamenti inappropriati” gli altri episodi contestati, con soggiorni pagati a Montecarlo, cene e servizi di lusso e regali ad alcune giovani con le quali si accompagnava nei viaggi.