Recco – Una valanga di ricorsi e normative “poco chiare” spingono il Comune di Recco a sospendere le attività degli Autovelox che sorvegliano la statale Aurelia e presto potrebbero seguire anche molti altri comuni della riviera.
Il “problema” sembra avere radici lontane e in particolare nella mancata omologazione delle apparecchiature che ha scatenato una valanga di ricorsi, tutti uguali, “suggeriti” da associazioni di Consumatori e dal tam tam dei social ma i bene informati precisano che il “decreto autovelox” voluto dal ministro Salvini e pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine maggio (e quindi pienamente operativo) ha dato il classico “colpo di grazia” che potrebbe avere ben altre conseguenze anche sui Bilanci di molti comuni.
L’effetto più evidente della scelta del Comune di Recco è la disdetta di un contratto che lo legava ad una azienda di Valenza che ha l’incarico di controllare le apparecchiature.
In assenza di omologazione chiara il Comune non può investire i 14mila euro del contratto semplicemente perché la normativa, già lacunosa prima, ora sembra destinata a spegnere tutti gli autovelox.
Gli strumenti di rilevazione e sanzione lavoravano già a singhiozzo e venivano accesi e spenti secondo disposizioni mai del tutto chiarite ma il Comune rendeva nota l’attivazione e lo spegnimento così come da normative.
Un deterrente e non un modo per fare cassa, specificano in Comune, ma non si può dire altrettanto per tutti i comuni della Riviera che, invece, dati alla mano, hanno rilevanti introiti che arrivano dai controlli del traffico. Un altro punto delicato perché gli introiti dovrebbero essere usati per rendere più sicure le strade mentre le voci di spesa dei Bilanci non sembrano risentire, in molti casi, di enormi flussi di denaro.
Positivi invece i dati degli incidenti. A Recco come altrove, la presenza ben visibile delle colonnine arancioni dei Velo-ok ha fatto crollare il numero dei sinistri, specie di quelli gravi e per questo motivo il sindaco di Recco Gandolfo si augura che possano restare.
Di certo, però, in assenza di reali controlli, ben presto gli automobilisti capiranno che i dispositivi non sono funzionanti e potrebbero tornare a premere sull’acceleratore riportando un picco degli incidenti.
L’auspicio è che si possa arrivare presto ad una migliore definizione delle regole per salvaguardare il diritto alla sicurezza e quello alla libera circolazione senza l’incubo dello sguardo fisso al contachilometri.