Genova – Nessun rinvio per l’abbattimento degli alberi secolari di via Thaon di Ravel, davanti alla stazione di Brignole e nessun “confronto” con esperti, per fugare ogni ragionevole dubbio dei genovesi, sulla necessità di tagliare gli alberi perchè “pericolosi”.
Il Comune “tira diritto” sulle polemiche sollevate da associazioni ambientaliste e di tutela del patrimonio paesaggistico circa la possibilità di salvare gli alberi (una decina) condannati a morte nei giorni scorsi perché considerati “a rischio crollo”.
Come sempre succede in questi casi, infatti, ambientalisti e Cittadini protestano per i tagli e si domandano perché si debba procedere con “blitz” in periodi dell’anno “particolari” e senza alcuna possibilità, per trasparenza e per fugare ogni dubbio, di proporre alternative o anche solo la verifica dei pareri con l’intervento di tecnici terzi.
La civica amministrazione non sembra voler consentire eventuali “controperizie” come quella offerta da un gruppo di esperti e di tecnici del verde pronti a “sfidare” pubblicamente i tecnici comunali per vedere quali esami siano stati condotti e con quali tecnologie visto che moderne apparecchiature in grado di valutare con estrema cura lo stato di salute degli alberi non risulterebbero essere state usate. Ovviamente tutte considerazioni che necessitano di verifica.
A seguito dell’annunciata “sfida” – con l’unico scopo di fare chiarezza e offrire più trasparenza ai Cittadini – il Comune di Genova ha risposto stizzito con una nota dell’assessore alla Manutenzione Mauro Avvenente che, però, ha convocato per lunedì 19 agosto 2024 il tavolo tecnico congiunto del verde con le associazioni per illustrare le relazioni degli agronomi di Aster.
«L’intervento, come hanno già spiegato i tecnici di Aster che monitorano costantemente lo stato di salute dei nostri alberi – ha spiegato Avvenente – si è reso necessario in somma urgenza a tutela della pubblica incolumità. Voglio chiaramente sgomberare il campo da dubbi e polemiche e sono intenzionato a rispedire al mittente alcune accuse rivolte anche al personale di Aster: i tecnici, agronomi preparati e coscienziosi, lavorano ogni giorno per migliorare lo stato di salute del nostro verde, ben consapevoli dell’importanza che questo riveste anche sulla qualità della vita dei nostri quartieri”.
“C’è una relazione tecnica – prosegue Avvenente – redatta da agronomi che parla chiaramente di un alto rischio di crollo: nessuno si diverte a tagliare alberi, anzi, ma la sicurezza pubblica viene prima di tutto. Già in passato purtroppo abbiamo assistito a crolli e siamo determinati a prevenire queste situazioni. Come più volte ho avuto modo di spiegare e voglio ribadire, lo stato del verde pubblico a Genova, come in tantissime città fortemente antropizzate del nostro Paese, subisce forti sollecitazioni, stress e quindi tende a deperire trasformandosi in un potenziale pericolo per automobilisti e passanti. Proprio grazie alla task force sul verde pubblico siamo in grado di prevenire, nella maggior parte dei casi, queste situazioni e provvedere anche, come nel caso di via Thaon de Revel alla messa a dimora di nuove piante con le stesse caratteristiche delle precedenti, appena la stagione sarà favorevole. Genova è una città verde e vogliamo lasciare alle future generazioni sempre più alberi e piante indispensabili nella prevenzione delle ondate di calore e del dissesto idrogeologico».
L’assessore Avvenente ha inoltre annunciato di aver convocato d’urgenza per lunedì mattina il tavolo tecnico congiunto del verde chiamando anche le varie associazioni attive sul verde “per fare chiarezza – a dichiarato Avvenente – auspico una volta per tutte, sui dati incontrovertibili sullo stato di salute degli alberi. L’operato di Aster e quello degli uffici comunali competenti è alla luce del sole, nel massimo della trasparenza e della condivisione, ma mettendo al primo posto la sicurezza delle nostre strade e dei cittadini: chi vuole vedere retroscena che non esistono resterà deluso».
Una buona notizia per ambientalisti e per chi ha a cuore la salvaguardia del paesaggio della città di Genova perché chiarisce che gli alberi non verranno tagliati in questi giorni di Ferragosto.
“Sarebbe un controsenso – spiegano gli ambientalisti – abbattere gli alberi prima del confronto pubblico con le associazioni. Sarebbe come dire che non esiste confronto ma solo imposizione senza dibattito”.
Le perplessità degli ambientalisti restano e non tanto per mettere in discussione l’operato o la preparazione tecnica dei professionisti che hanno redatto le perizie che condannano gli alberi ma, piuttosto, sulla metodologia usata per la valutazione visto e considerato che alcune apparecchiature per l’analisi dello stato di salute degli alberi non risultano nella disponibilità di chi ha effettuato le valutazioni e quindi potrebbero essere stati utilizzati metodi del tutto legittimi e validi ma che potrebbero essere stati “superati” dall’uso di nuove tecnologie.
La risposta dura del Comune non sembra aver compreso lo spirito con cui le proteste sono state avanzate e se non ci sono dubbi su quanto emerso, che problema ci sarebbe a lasciare che il team di periti compia una valutazione?
“Se gli alberi sono da abbattere perché pericolosi – rispondono gli ambientalisti – emergerà dalla perizia e confermerà la validità delle scelte. Quale sarebbe il problema”?
I tecnici del verde che hanno offerto la loro professionalità e le apparecchiature operano in città da decenni e sono stati incaricati della conservazione di parchi e giardini privati.
Desiderano solo accertare se le apparecchiature più moderne sono state utilizzate e che risultati hanno dato.
In caso di “controversia” i dati verrebbero confrontati tra professionisti magari suggerendo ipotesi “terze” come la realizzazione di potature mirate e una manutenzione puntuale e certamente più costosa rispetto all’ipotesi abbattimento ma che permetterebbe (forse) di salvare piante messe a dimora ad inizio del secolo scorso e che fanno parte del panorama e dell’aspetto che i genovesi sono abituati a vedere nell’area.
A proposito del “metodo” usato dai tecnici del Comune per la valutazione della salute degli alberi, il Comune fa sapere:
Le indagini vengono eseguite a tappeto in aree a forte frequentazione con lo scopo di ridurre il rischio, cioè il prodotto del pericolo di cedimento di un albero e del danno potenzialmente causato. Per questo le aree sensibili sono quelle a forte frequentazione e quelle in cui si sono verificati gravi cedimenti non previsti.
Fra gli alberi più pericolosi purtroppo i pini sono quelli che più frequentemente hanno cedimenti radicali o stroncamenti basali.
Nel caso di via Thaon di Ravel si è seguito un processo definito usato da oltre 20 anni secondo gli standard SIA (Società Italiana di Arboricoltura).
I controlli vengono svolti da professionisti incaricati e selezionati con gara.
Sono stati controllati 56 alberi compresi alcuni radicati nei giardini di Piazza Verdi.
Gli alberi vengono valutati secondo il protocollo VTA (Visual Tree Assessment) che, come dice la sigla, è condotto con l’esclusiva valutazione visiva, e laddove il professionista ritiene vengono fatti approfondimenti strumentali.
In questo caso 33 alberi sono stati sottoposti a prova penetrometrica con Resistograf (Dendrodensimetro) per valutare lo stato del legno del tronco.
Si tratta in dettaglio di uno strumento che consente di valutare la densità del legno attraverso la misurazione della resistenza alla micro-perforazione.
Al fine di avere la massima certezza sui risultati ottenuti sono state effettuate le cosiddette prove di trazione (pulling test con sistema “TreeQinetic”) su 20 pini. La prova di trazione, quando è possibile farla, è l’unica in grado di dare informazione sulla tenuta delle radici degli alberi, simulando l’azione del vento in seguito alla quale vengono misurati diversi parametri per valutare la reazione dell’albero.
In Viale Thaon di Ravel e aree vicine, 11 alberi hanno restituito valori di bassa resistenza al vento con indice di pericolosità elevato e 4 valori di grave degradazione del legno. Per questi alberi collocati in classe D di estrema propensione al cedimento non è possibile ipotizzare il mantenimento.
Stando alle informazioni diffuse, però, non risultano essere state condotte analisi con tomografo ARBOTOM) che è l’unico in grado di restituire lo stato interno dell’intero tronco e non solo di specifiche aree.
Ora si vedrà se il Comune di Genova consentirà di sgomberare del tutto dubbi e perplessità, rinviando gli abbattimenti, per consentire le verifiche dei tecnici schierati dagli ambientalisti nell’ottica della trasparenza e del confronto con i Cittadini con ragionevoli perplessità.
Lo scopo, in fondo, è comune: preservare e salvaguardare, laddove possibile, il patrimonio storico, paesaggistico e naturale della città.