Camogli (Genova) – Niente tavolo a chi non ordina almeno due portate a persona. Sta facendo discutere e solleva roventi discussioni la decisione di un ristorante del piccolo borgo marinato del levante genovese che ha avvisato i suoi clienti che per avere diritto al tavolo – uno dei 18 del locale – si dovranno consumare almeno due piatti del menù a persona.
Una scelta che i titolari spiegano con i pochi posti a sedere e con gli alti costi di gestione e della qualità dei prodotti usati in cucina per le ricette: senza un introito minimo dovrebbero alzare i prezzi o correre il rischio di aprire “in perdita”.
Una scelta che ha però scatenato le reazioni dei social dove il pubblico si è diviso equamente tra chi considera lecita e trasparente la decisione e chi, invece, giudica inaccettabile che un locale pubblico possa decidere – e limitare – l’accesso ai propri servizi solo a chi ordina almeno due portate a persona.
Nelle discussioni, quasi sempre roventi, c’è chi ricorda che il titolare del locale è libero di dettare le proprie regole purché i clienti ne vengano preventivamente informati con cartelli o con richiami evidenti sul menù e chi invece sostiene che il locale, proprio perché aperto al pubblico presta un servizio che non può essere soggetto a regole e condizioni diverse da quelle di qualunque altro ristorante.
C’è poi chi ricorda che gli stranieri, specie chi arriva dal nord Europa, non capirebbero queste regole poiché sono soliti mangiare molto meno, specie alla sera e temono che l’effetto sarà quello di allontanare i turisti provenienti da quell’area europea.
Altri si domandano invece chi esca la sera a cena per mangiare un solo piatto e invitano chi non desidera “spendere” a restare a casa.
Il dibattito resta rovente