Giustizia
Lerici (La Spezia) – Un blitz degli attivisti anti concessioni per le spiagge demaniali anche sul litorale spezzino dove alcuni ragazzi si sono presentati all’ingresso di un noto stabilimento balneare chiedendo di poter accedere liberamente alla spiaggia ma sono stati intercettati dai gestori che hanno contestato la libertà di accesso alla spiaggia “per la fine delle concessioni demaniali” ed hanno chiamato i carabinieri che, però, non hanno potuto far altro che “avvertire” gli attivisti della possibilità di essere denunciati dai titolari della concessione.
Nessuna denuncia o restrizione è stata fatta ai giovani attivisti decretando un nuovo punto a favore di chi si batte per il diritto all’uso delle spiagge “private” in quanto le concessioni sono decadute e gli interventi successivi sono “privi di validità” secondo le normative europee e le stesse leggi italiane.
Gli attivisti dell’associazione MareLibero rivendicano la totale libertà di accesso alle spiagge poiché le concessioni demaniali degli stabilimenti sono decadute e la sentenza del Consiglio di Stat del 20 maggio 2024 decreta che le successive “proroghe” sono “illegittime”. In pratica le spiagge sono tornate tutte libere e di libero accesso, su tutto il territorio italiano.
Per dimostrarlo gli attivisti di Mare Libero accedono alle spiagge con teli e attrezzi da spiaggia e si posizionano nel perimetro dove vengono piazzate le attrezzature come gli ombrelloni e le sdraio.
In genere ne nasce una diatriba con i titolari dello stabilimento e/o i gestori e all’arrivo delle forze dell’ordine nasce un “balletto” tra le posizioni – opposte e contrarie – degli attivisti, che sostengono di poter accedere liberamente e senza alcun impedimento e i titolari che invece sostengono che il Governo abbia “prorogato” le concessioni in attesa di definire il “caso Bolkestein”.
In alcuni casi le forze dell’ordine denunciano gli attivisti (che fanno ricorso con certezza dell’annullamento) e in altri, come in questo caso, si limitano a garantire la calma avvertendo della possibilità di una querela di parte (dei titolari verso gli attivisti)
Nel corso del blitz – ripreso in video e pubblicato sui social – gli attivisti hanno ribadito che le forze dell’ordine non possono esercitare alcun “peso” dovendo limitarsi ad applicare le leggi e le direttive del Consiglio di Stato che ha ribadito che le concessioni non hanno più alcun valore.
Inoltre l’associazione ha avvisato dell’intenzione di contro-denunciare le forze dell’ordine se si ripeteranno denunce o, peggio, tentativi di sgombero degli attivisti.