Genova – “Approfondimenti” sulla sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la concessione al Gruppo Spinelli del Terminal Multipurpose. Li chiederà l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Ligure Occidentale dopo il nuovo terremoto che sta facendo tremare il già precario equilibrio nel Porto di Genova dopo gli scandali a raffica su presunte mazzette in cambio di favori che ha portato alla decapitazione della Regione Liguria e ad indagini e arresti per imprenditori portuali e loro “amici”.
All’autorità portuale sono in corso – si legge in una nota inviata alla Stampa – “serrate analisi e approfondimenti da parte del Commissario Straordinario e il Commissario Aggiunto”
“La recentissima Sentenza del Consiglio di Stato – si legge nella nota – al momento non ancora formalmente notificata all’AdSP del Mar Ligure Occidentale – con la quale è stata annullata la concessione deliberata dal Comitato portuale della allora Autorità portuale di Genova in data 05.09.2016, successivamente confermata dal Comitato di gestione della AdSP in data 08.05.2017 e, infine, formalmente rilasciata nell’anno in data 12.03.2018 alla società Spinelli Srl per l’esercizio del terminal portuale ubicato a calata Massaua, ponte Etiopia, calata Inglese e Ponte ex-Idroscalo del porto di Genova, è già oggetto di mirata ed approfondita analisi da parte dell’Ente che sarà incaricato di eseguirla”.
Suscitano, infatti, notevoli preoccupazioni da un lato i possibili impatti della Decisione sui livelli occupazionali che AdSP, in sintonia con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, intende doverosamente salvaguardare, dall’altro rilevanti profili della Sentenza stessa che possono incidere sulla “pianificazione” portuale, non del tutto indifferenti, peraltro, alla sua fedele esecuzione ed alla gestione di quell’ambito operativo.
Per tali ragioni, non potendosi escludere, allo stato, neppure l’impugnazione della Decisione, AdSP consulterà nel più breve tempo possibile l’Avvocatura di Stato per gli urgenti approfondimenti inerenti anche alla gestione dell’altrettanto aspetto rilevante del transitorio.
Se per il “problema” dei livelli occupazionali non sembrano evidenziarsi particolari problemi – considerando che i passaggi avvengono di solito con la firma della clausola sociale che impone la riassunzione dei dipendenti che dovessero perdere il lavoro da parte del nuovo concessionario, altrettanto non sarebbe per i delicatissimi equilibri che si erano creati con accordi e rapporti precedenti e che ora rischiano di “saltare” con un effetto a catena che potrebbe portare a clamorosi colpi di scena.