Genova – Parte dal capoluogo ligure il primo corso di divulgazione scientifica del patrimonio culturale in Italia.
Ha preso il via oggi, promosso dalla Scuola IANUA dell’Università di Genova, in partnership con Fondazione Edoardo Garrone, Fondazione Friends of Genoa e Fondazione Passadore 1888
Attraverso un piano didattico intensivo, della durata di 2 mesi, per un totale di 250 ore tra lezioni frontali, sopralluoghi e workshop, d:cult si propone di formare giovani professionisti in campo culturale in qualità di divulgatori scientifici: una figura innovativa e ancora poco formalizzata in Italia, in grado di creare mediazioni efficaci tra la ricerca scientifica,
in particolare storica e storico-artistica, e un pubblico ampio, diversificato ed eterogeneo. Il modello è quello sperimentato con successo in 10 anni di Rolli Days.
Selezionati tra oltre 60 candidati da tutta Italia, partecipano a d:cult 24 giovani laureati e neolaureati under 35: 15 ragazze e 9 ragazzi, con un’età media di 27 anni, provenienti per il 65% da Genova e dalla Liguria, ma con una buona rappresentatività del territorio nazionale, da Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Lazio, Umbria e Abruzzo. D:cult come punto di riferimento per chi voglia impostare la propria attività professionale sulla divulgazione scientifica, luogo di incontro, di crescita e di confronto per giovani professionisti provenienti da tutta Italia.
L’offerta formativa è supervisionata da figure professionali d’eccellenza provenienti da autorevoli istituti formativi e culturali, come l’Università di Genova, in particolare con IANUA scuola superiore e il Dipartimento di italianistica, romanistica, antichistica, arti e spettacolo – DIRAAS, e i Musei Civici cittadini. Durante il Corso, i partecipanti avranno la
possibilità di interfacciarsi con circa 35 docenti, tra specialisti in storia dell’arte, tecnologie digitali, registi, videomaker, comunicatori e moltissimi altri professionisti attivi nel campo della mediazione culturale del patrimonio, ma non solo.
“Oggi, in Italia in particolare, la Divulgazione Scientifica del patrimonio culturale si presenta come una emergenza, a livello formativo e a livello professionale. Il nostro è uno dei territori del mondo tra i più densamente caratterizzati da Istituti culturali, eppure la loro fruizione è spesso appannaggio di non più del 50% dei cittadini. Perché? Perché la meravigliosa attitudine alla ricerca, i suoi prestigiosi risultati e l’altissima preparazione dei nostri futuri docenti e professionisti non si riconfigura – poi – in una ricaduta diretta sulle persone, capace di conferire le conoscenze apprese attraverso linguaggi comprensibili” spiega Giacomo Montanari, storico dell’arte e coordinatore di d:cult.
“Questo corso vuole cominciare a ragionare – insieme a professionisti che in questi anni hanno stabilito nuovi e pionieristici benchmark – su cosa sia e come si possa offrire una “mediazione” efficace tra il patrimonio e le persone. Su come i professionisti delle humanities possano distillare il proprio sapere, dando modo a tutti di costruire non solo esperienze istantanee, ma di comporre cassette degli attrezzi per poter in autonomia diventare esploratori curiosi del nostro sterminato patrimonio. È un obiettivo ambizioso, ma il desiderio è quello di trasformare in parte l’ottica delle nostre professioni, riconfigurandole anche in aderenza a quanto le Università hanno fatto, riconoscendo universalmente come terza missione (dopo ricerca e didattica) la divulgazione scientifica”.
Grazie alla compartecipazione del territorio, i corsi di d:cult si tengono all’interno di prestigiosi spazi monumentali della città e della Liguria, molti dei quali tutelati dall’UNESCO, offrendo la possibilità di costruire nell’immediato attività laboratoriali e di passare contestualmente dalla teoria alla pratica. Le lezioni si svolgeranno quindi presso la Sala Lignea della Biblioteca Berio, della il Mu.DA Museo Diffuso di Albisola, Palazzo
Ambrogio di Negro in Banchi, Palazzo Angelo Giovanni Spinola, Palazzo della Meridiana, Palazzo Gio Batta Grimaldi, Palazzo Tobia Pallavicino, Santa Maria di Castello e Villa Pallavicino delle Peschiere.
Intorno a d:cult si è infatti raccolta un’ampia rete di partner di alto profilo, che ne condividono i valori e l’impegno per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, la divulgazione e la formazione delle giovani generazioni. Sono main partner di d:cult Fondazione Edoardo Garrone, Fondazione Friends of Genova, Fondazione Passadore 1888 e Camera di Commercio di Genova, in collaborazione con Associazione Culturale Santa Maria di Castello, Biblioteca Civica Berio, Fondazione per la Cultura Genova Palazzo Ducale, Grimaldi Factory, Lockton P.L. Ferrari, Palazzo della Meridiana.
A conferma della volontà di coinvolgere il tessuto cittadino in questa innovativa iniziativa di alta formazione, d:cult è stato inaugurato oggi con il primo di una serie di eventi aperti al pubblico che, nel Loggiato superiore di Santa Maria di Castello, ha visto protagonisti Serena
Bertolucci, direttrice museale, Davide Ruzzon, architetto, e Nicoletta Viziano, imprenditrice e manager culturale, in un dialogo sui temi della c divulgazione culturale.