Museo arte PortofinoGenova – Le sculture sfrattate dal giardino-museo di Portofino potrebbero essere collocate in parte a Villa Croce, museo dell’arte contemporanea e in parte al Waterfront alla Foce ma i consiglieri del Partito Democratico al Comune chiedono che venga chiarito chi pagherà le spese di trasferimento e conservazione.
Le statue, oggi ospitate nel museo all’aperto di Portofino, dovranno lasciare l’area recentemente acquisita da una società che fa capo al magnate della tecnologia Bill Gates e nello scorso mese di febbraio, a seguito di una interpellanza, era stato comunicato che le opere d’arte erano destinate a Villetta Dinegro.
Il vicesindaco Piciocchi aveva dichiarato che “il contesto scelto è centrale proprio per consentire un facile raggiungimento: si prevede di inserirla nello spazio antistante la palazzina del parco adiacente a Villetta Di negro”.
Nella stessa risposta si chiariva che i costi dell’operazione, tra cui trasporto, telecamere di sorveglianza , installazione di un cancello di accesso e lavori, non erano ancora stati quantificati, sperando anche nella raccolta di sponsorizzazioni, e non si escludeva di prevedere “un biglietto di ingresso a parziale copertura”.

“Adesso – segnalano i consiglieri del partito democratico – scopriamo che le opere andranno ad arredare la futura passeggiata a mare del Waterfront e, in parte, l’esterno di Villa Croce, indicazione negata in precedenza dal Comune perché ritenuta inadeguata”.

“Nella continua e sconfortante casualità che sovrintende a ogni iniziativa culturale del Comune – lamentano i consiglieri – adesso siamo a cercare una destinazione, qualsiasi essa sia, per delle opere d’arte che rimarrebbero anche esposte senza protezioni al passaggio del pubblico. Visto che non si potrà far pagare il biglietto d’ingresso alla passeggiata, chi si assumerà l’onere della sistemazione e della cura delle opere? E nel frattempo, cosa si intenderà fare di Villa Croce, sempre negletta sede del Museo di Arte Contemporanea?”.

E’ lo stesso direttore del Museo Daniele Crippa ad averlo confermato al Secolo XIX: peccato che la destinazione delle sculture – opere di grandi nomi dell’arte contemporanea compresi Beuys, Rotella, Pomodoro, Fontana, ma anche Guttuso, Atchugarry e decine di altri –

 

Gruppo PD Comune di Genova