Genova – Continua a suscitare forti polemiche e proteste il video, girato da una studentessa genovese in “gita scolastica” a Milano, al salone della Formazione che mostra uno stand delle forze dell’ordine dove alcuni agenti mostrano agli studenti le “tecniche” per l’uso del manganello“. Per l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia un fatto gravissimo.
“Abbiamo visto con sconcerto e con fortissima preoccupazione – scrive Anpi Genova – il video girato da alcuni studenti del liceo genovese “Fermi” durante un evento di orientamento studentesco a cui hanno partecipato a Milano.
Nel corso di questo “evento formativo” alcuni esponenti delle forze dell’ordine hanno tenuto una “lezione” sul come si utilizza e in quali modalità usare un manganello, arrivando ad invitare alcuni studenti a mettere in pratica quanto mostrato e a “colpire” in punti precisi.
Non ci risulta sia mai accaduto, nell’Italia repubblicana, che esponenti delle forze dell’ ordine siano stati impiegati per insegnare a liceali come picchiare altre persone”.
Nel video si vedono alcuni operatori che effettivamente spiegano dove e come colpire e anche se le stesse forze dell’ordine hanno spiegato che non si trattava di un vero manganello ma di uno strumento predisposto per le simulazioni, l’effetto visivo “stonava” rispetto all’ambiente nel quale si svolgeva: un salone della Formazione e dell’Orientamento allo Studio e al lavoro degli studenti.
L’encomiabile e necessario lavoro dell’agente di polizia o di carabiniere o comunque appartenente alle forze dell’ordine, per fortuna, raramente si accosta a quello di chi mantiene l’ordine pubblico con l’uso della forza. Difficile capire perché si sia deciso proprio “quel tipo” di esercitazione da mostrare agli studenti rispetto alle numerose attività che gli uomini e le donne delle forze dell’ordine svolgono in favore della collettività.
“Poi, picchiare chi? Con quale scopo? – si domandano all’Anpi di Genova – Le battute su manifestanti (che si possono ascoltare nel video) come vanno intese? Forse potrebbero raccontare cosa accadde alla Diaz, oppure narrare chi ha ucciso l’agente Marino a Milano.
Quanto è successo è gravissimo. A.N.P.I. chiede che venga fornita al più presto e in maniera esauriente una spiegazione di quanto avvenuto. L’insegnamento della repressione non fa parte del compito istituzionale, dettato dai principi della Costituzione Repubblicana, delle Forze dell’ordine”.
“Diventa necessario che a questi “cattivi maestri” del video degli studenti genovesi – prosegue la nota diffusa da Anpi – vengano impartite lezioni sulla democrazia e sui valori democratici sanciti dalla Costituzione, per far loro comprendere che non fa parte, in alcun modo, del loro ruolo istituzionale mettere in atto comportamenti violenti e repressivi.
Il costante attacco da parte di questo governo al dissenso, siano magistrati, studenti o lavoratori non potrà mai passare attraverso lo strumento del manganello, soprattutto nel momento che si accentuano le diseguaglianze sociali. Lo Stato deve essere garanzia di libertà e rispetto, altrimenti rinuncia ad essere Stato democratico”.