Genova – Ancora proteste, nel quartiere di Marassi, per i disagi portati dalle partite di calcio, con manifestazioni non autorizzate che bloccano le vie del quartiere, divieti di sosta validi apparentemente solo per i residenti, modifiche al traffico e obbligo di spostare le auto nella zona dello Stadio che entrano in vigore ore prima degli incontri aggravando ancora di più la già complessa situazione dei posteggi.
Un quartiere che ogni settimana paga un ingiusto tributo al divertimento di pochi che ancora frequentano uno stadio che da tempo si vorrebbe trasferito in una zona periferica della città e che solo l’ostinazione di una minoranza della minoranza dei Cittadini impedisce, spingendo il Comune a opinabili operazioni per la conservazione e, addirittura, l’ampliamento.
Ad ogni incontro, di una qualunque delle squadre cittadine, il quartiere di Marassi paga in termini di disagi una servitù cittadina che non ha compensazioni di alcun genere.
Sin dal mattino presto chi risiede attorno allo stadio deve spostare l’auto per non meglio precisati “motivi di sicurezza” – per poi trovarsi gli stessi parcheggi occupati da auto, moto fino nei posti riservati ai disabili di cui non si ha alcun rispetto. Molte delle strade locali vengono chiuse, alterando la viabilità locale – per altrettanto non meglio precisati motivi di sicurezza. Enormi griglie metalliche chiudono tratti di strada con palese violazione del diritto ai liberi spostamenti e il tutto per “accontentare” qualche migliaio di genovesi e foresti che si raccolgono nella struttura per assistere ad un incontro sportivo.
I disagi proseguono anche dopo la partita (di qualunque squadra cittadina) con “passeggiate” di tifosi per le strade, improbabili assembramenti in corso De Stefanis, davanti all’ingresso/uscita dei calciatori (come avvenuto ieri) e presenza di migliaia di scooter parcheggiati in ogni dove e in violazione delle più elementari norme del codice stradale.
Difficile inoltre vedere multati i mezzi abbandonati senza ritegno alcuno e improponibile chiedere conto, a chi di dovere, del numero delle sanzioni che, secondo una “narrazione” verrebbero inflitte “senza dare nell’occhio” per non suscitare problemi di ordine pubblico.
I residenti di Marassi continuano a chiedere più controlli e più presenza di polizia locale nel quartiere, nella zona dello stadio, quantomeno nelle ore di gioco e subito dopo, per riportare alla decenza le condizioni delle strade.
Da tempo poi, cresce il numero di quanti chiedono al Comune di Genova di abbandonare ogni progetto di recupero e “ingrandimento” dello stadio nell’attuale collocazione, per cercare una diversa e più pratica sistemazione, che non pesi su chi abita nel quartiere e che non possono essere condannati a subire solo perché qualcuno sostiene – in modo ridicolo – che lo stadio sia nato prima delle case o che i negozi del quartiere vivano “solo” grazie allo stadio e a chi lo frequenta.
(nella foto l’assembramento post partita del 7 dicembre che ha bloccato corso De Stefanis)