Genova – Un grosso nido di vespa killer velutina davanti alle finestre della scuola Mazzini di via Lodi e nessuno riesce a capire chi possa o debba intervenire per rimuoverlo. Genitori preoccupati e apicoltori sul sentiero di guerra per il caos che sembra regnare sovrano nella gestione della lotta alla diffusione del calabrone asiatico che sta colonizzando la città nell’apparente disinteresse e nel silenzio delle istituzioni preposte alla sicurezza dei Cittadini.
Il grosso nido, cresciuto indisturbato per tutta la primavera e l’autunno, è stato segnalato ufficialmente al servizio di neutralizzazione del Parco Naturale delle Alpi Liguri, che gestisce la lotta alla velutina per conto di Regione Liguria ma, al momento, nessuno sa nulla circa la sua distruzione e non c’è modo di ottenere dal Parco informazioni circa gli interventi realizzati e programmati.
Cresce la perplessità dei genitori degli studenti, preoccupati per le notizie che arrivano dalla Francia dove si segnalano già dei decessi per le vespe velutine e cresce la rabbia degli apicoltori che non capiscono cosa stia succedendo nella gestione di un problema tutt’altro che secondario per il futuro dell’apicoltura in Liguria e a Genova in particolare dove, nel giro di un anno, si è passati da segnalazioni isolate di predazione da parte delle vespe – che divorano intere colonie di api – al ritrovamento di ben sette nidi negli ultimi mesi di quest’anno, quando la caduta delle foglie li ha resi evidenti a tutti.
Una crescita esponenziale che, se non contrastata adeguatamente, finirà per far crescere a dismisura il numero dei nidi e delle vespe che, contrariamente a quanto si è usi credere, sono mortali e pericolose anche per l’uomo.
“Sono ormai mesi – denunciano gli Amici delle Api, associazione che riunisce apicoltori soprattutto per hobby e persone interessate alla salvaguardia del prezioso insetto impollinatore – che vengono segnalati nidi in diverse zone della città ma non si riesce a capire chi intervenga e se si intervenga. Ci chiedono di inviare email con le segnalazioni dei nidi ma poi, dopo una mail generica nella quale ci segnalano che verremo contattati, nessuno si fa sentire”.
Apicoltori e Amici delle Api denunciano la confusione che regna sovrana sul servizio di segnalazioni e, ancor più, la carenza di informazioni e di trasparenza sugli interventi.
“Nel caso del nido di via Castagnola, a Sturla – spiegano gli Amici delle Api – è dovuto intervenire un privato, con modalità che sollevano perplessità, perché il Condominio che aveva il nido davanti alle finestre attendeva da mesi un intervento che non è mai arrivato. Capiamo che tutto si regga sul volontariato e che i coraggiosi che intervengono lo fanno a fronte di circa 50 euro di risarcimento, ma se il sistema non funziona occorre cambiarlo”.
Il grosso nido di vespa velutina presente in via Lodi, su un albero che affaccia sul piazzale della Recupoil, azienda specializzata nel recupero oli esausti, è segnalato da tempo ma, sino ad ora, chi ha effettuato la denuncia al Parco non ha modo di sapere se e quando si interverrà per la neutralizzazione e, laddove si eseguisse l’intervento, non avrebbe un “report”, una annotazione che consenta di sapere quando si è intervenuti, chi è intervenuto e quando il nido verrà fisicamente rimosso visto che non si può operare nello stesso giorno.
“L’operatore che interviene – spiegano gli Amici delle Api – infilza il nido con una grossa asta dotata di un puntale in metallo e con quella soffia una potente sostanza insetticida nel nido. Occorre attendere qualche giorno prima di rimuoverlo, per consentire alle vespe rimaste in giro di rientrare e morire intossicate. Per questo l’intervento di via Castagnola, con la rimozione del nido senza preventivo uso di insetticida, non può essere considerato un intervento effettuato secondo le disposizioni previste. Chiunque abbia frequentato il corso abilitante della Regione Liguria, come i nostri Volontari, lo sa”.
I tentativi della Redazione di LiguriaOggi di ottenere informazioni dal Parco e dai gestori del servizio di neutralizzazione dei nidi si è conclusa senza risposte.
I più increduli sono i tanti genitori che ogni giorno accompagnano i loro figli a scuola e che sanno che poco lontano dalle aule, in fronte all’edificio scolastico, si trovano migliaia di vespe potenzialmente letali e non solo per i soggetti allergici come si crede erroneamente e come testimoniano gli articoli dei Media francesi che raccontano ben altro.
Attendono da settimane l’intervento di qualcuno ma, al momento, non si hanno informazioni e neppure i Vigili del Fuoco, che a Chiavari hanno distrutto un nido nel giardino di una scuola, sembrano “autorizzati” ad intervenire pur essendo i più attrezzati, preparati e presenti sul territorio.
“E’ un altro corto circuito istituzionale – proseguono gli Amici delle Api – perché se si chiamano i pompieri viene risposto che l’intervento avviene solo in determinate e ben specifiche circostanze. E dei sette nidi segnalati a Genova quest’anno, in nessuno dei casi si è attivato l’intervento che invece a noi sembra il più naturale ed auspicato visto che parliamo di persone preparate, allenate e temprate alle situazioni di pericolo, professionalmente ineccepibili e con tutte le dotazioni necessarie in questi casi. Mentre spesso i volontari regionali non riescono ad operare “in altezza” perché non dispongono di autogru e autoscale”.
Nella parte finale del 2024 sono stati segnalati ben sei nidi di vespa velutina nella sola area urbana di Genova. Il primo era stato costruito sotto un poggiolo di un condominio di Sestri Ponente. Il secondo è stato ritrovato dagli apicoltori nel vivaio Aster di via Struppa, anche in questo caso vicino ad una scuola. Il terzo è stato scoperto in via Castagnola a Sturla ed è stato necessario l’intervento – seppur criticabile – di un privato.
Il quarto è stato segnalato ai primi di novembre in via Mogadiscio, poco lontano dai campi sportivi del Baiardo ed ancora presente oggi. Il quinto nuovamente in via Struppa, poco lontano dal precedente e anche in questo caso non ci sono notizie di intervento. Il sesto è quello di via Lodi e l’ultimo, in ordine di tempo, è stato segnalato la settimana scorsa in via Teano a Quarto.
Chi dovesse trovare altri nidi o anche solo avere il timore di averne visto uno, può scrivere agli Amici delle Api all’indirizzo email amicidelleapigenova@gmail.com
o attraverso la pagina Facebook dell’associazione o, ancora, sulla pagina Vespa velutina a Genova e provincia
Segnalazioni che devono essere tempestive visto che, in questo periodo, dai nidi escono le Regine che fonderanno i nuovi nidi. Sino a un centinaio per ogni nido.
“Come Amici delle Api vorremmo sapere perché non è possibile avere un report delle segnalazioni, magari su una cartina, per dare modo alle persone di verificare se un nido è già stato segnalato e quando. Ed ancora perché non si possono conoscere le date di intervento per la neutralizzazione e perché dopo la segnalazione non c’è alcuna comunicazione sui tempi di intervento”.
“Crediamo che chi gestisce un servizio pubblico debba essere trasparente nella propria attività – proseguono gli Amici delle Api – visto che si utilizzano i soldi dei Contribuenti e inoltre è importante che chi si prende la briga di segnalare un nido possa sapere se la sua informazione abbia avuto un risultato, incentivando il senso civico. Lasciare nel dubbio chi ha speso tempo per la segnalazione non ci sembra educativo. Inoltre vedere su una mappa o su un elenco pubblico, magari pubblicato sui Media e su una pagina web, consentirebbe di rendersi conto della situazione e del suo divenire”.
Gli apicoltori si domandano anche perché non si riescano a stanziare rimborsi più equi per i volontari che per poche decine di euro devono recarsi sul luogo della segnalazione, devono accertarsi del luogo, della accessibilità dell’albero su cui cresce il nido e poi devono distruggerlo e rendicontare quanto fatto e magari – ed è un altra delle richieste degli Amici delle Api – rimuovere il nido una volta trascorso il tempo necessario.
“Crediamo che lasciare i nidi sugli alberi come si è sin qui fatto – spiegano gli apicoltori – sia un errore perchè non fa rendere conto dell’intervento fatto e perchè, a lungo andare, si rischia che chi vede un nido pensi sia già stato segnalato. Infine si perde l’effetto “sopresa” perché siamo abituati a vedere grossi oggetti appesi agli alberi e questi per ora saltano agli occhi. Se dovessimo abituarci non ci renderemmo più conto dell’anomalia visibile e si finirebbe per ridurre le segnalazioni”.
Sotto la foto dell’albero dove si trova il nido di vespa killer in via Lodi e altre immagini di nidi ritrovati a Genova