Genova – La lente della speciale procura europea che controlla la regolarità nell’uso dei fondi europei si è concentrata sulla nuova Diga Foranea di Genova e sulla procedura che ha portato all’assegnazione dell’appalto per la costruzione.
Nelle ultime ore è stato infatti consegnato all’ex presidente della Autorità Portuale di Genova e Savona un documento che lo informa del prolungamento delle indagini ma quello di Signorini potrebbe non essere l’unico nome inserito nei fascicoli di indagine.
Verifiche partite dopo la segnalazione dell’autorità nazionale anti corruzione (ANAC) su presunte irregolarità avvenute nell’affidamento dell’appalto.
La notizia è stata diffusa dall’edizione genovese di La Repubblica che cita anche l’episodio in cui, l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, travolto dalle indagini su presunti scambi di favori in cambio di mazzette, intercettato dalle forze dell’ordine, rassicurava l’imprenditore portale Aldo Spinelli circa la probabilità che l’appalto sarebbe stato vinto da da un gruppo che effettivamente risulterà poi aggiudicatario.
Casualità o altro saranno forse le indagini a dirlo anche perché, al momento il nome di Toti e di Spinelli non risulterebbe nelle carte delle indagini.
Le indagini del pool di magistrati europei si baserebbero su un dossier dell’ANAC, che nella sua delibera del marzo 2024 aveva sottolineato le anomalie nella procedura di affidamento gestita dall’Autorità portuale.
Al bando avevano risposto infatti due consorzi ma poi, con lo scoppio della guerra in Ucraina e il maxi rincaro delle materie prime, nessuna delle offerte era poi stata trasformata in una proposta contrattuale e per questo, secondo Anac, si sarebbe dovuto indire un nuovo banco di concorso, ripartendo di fatto da zero.
E invece, secondo le ipotesi investigative, l’autorità portuale avrebbe scelto di andare avanti nelle trattative rinegoziando i valori economici.
Nei prossimi giorni è probabile che emergano altri dettagli e l’eventuale coinvolgimento nell’inchiesta di altri nomi eccellenti.