Genova – Responsabile ma non colpevole. E’ lo stato d’animo con cui, questa mattina, l’ex AD di Aspi Giovanni Castellucci ha affrontato una delle giornate più complesse del processo per il crollo del Ponte Morandi che, nell’agosto del 2018 ha causato la morte di 43 persone e danni incalcolabili alla città di Genova e a tutta Italia.
L’ex responsabile di Autostrade ha dichiarato di essere costernato dal dolore e dal peso del dramma che ha vissuto ma di non sentirsi “colpevole” perché le manutenzioni venivano fatte.
Infuriati ed indignati i familiari delle vittime che hanno faticato a trattenersi durante l’udienza alla luce delle dichiarazioni fatte.
Parenti e amici delle decine di persone che hanno trovato la morte in quel terribile 14 agosto del 2018 sono arrivati a Genova per assistere all’udienza e per “guardare negli occhi” proprio Castellucci che mantiene la linea difensiva secondo la quale non era a conoscenza di particolari problematiche e ha sempre effettuato le manutenzioni al Ponte.
Egle Possetti, portavoce del Comitato dei familiari delle Vittime ha condensato la risposta in “probabilmente le manutenzioni sono anche state fatte ma non dove era necessario”.
Parole che pesano come macigni, prima di ogni eventuale condanna che verrà decisa, sulle coscienze di chi ha avuto un qualunque ruolo di vertice nella gestione della rete autostradale di cui faceva parte il Ponte Morandi.