I casi di HIV sono in aumento in Italia e il calo dell’attenzione sul problema delle malattie sessualmente trasmissibili sta facendo abbassare le difese da parte di giovani eterosessuali e nella fascia della popolazione tra i 40 e i 49 anni.
Sono allarmanti i dati presentati al 12esimo Workshop di Cisai (Coordinamento Italiano per lo studio dell’allergia in infezione da HIV) dal titolo: “Tollerabilità dei farmaci antiinfettivi e co-morbilità associate all’infezione da HIV” in corso a Milano e al quale partecipa, come co-relatore della Ricerca il medico Antonio Di Biagio, professore associato di Malattie Infettive presso l’Università di Genova, medico infettivologo della Clinica Malattie Infettive IRCCS AOU San Martino-IST
Da una prima fotografia emerge che nel 2023 sono state segnalate 2.349 nuove diagnosi di infezione da HIV, nella sola Lombardia 491 nuovi casi, 1/5 di tutte quelle italiane.
Le tre città con l’incidenza maggiore sono state Roma, Milano e Bologna.
L’aumento più significativo dopo il 2020 è stato rilevato nella fascia di età 40-49 anni e nella trasmissione eterosessuale. Casi in crescita anche tra i più giovani.
Nonostante gli straordinari progressi effettuati dalla medicina negli ultimi 30 anni, grazie soprattutto all’utilizzo dei farmaci antiretrovirali e nonostante l’HIV sia diventato una patologia cronica controllabile, non va abbassata la guardia e andrebbero organizzate adeguate campagne di informazione per ricordare che l’AIDS/HIV non è stata sconfitta e i contagi continuano ad aumentare anche e soprattutto per il calo dell’attenzione all’uso del profilattico nell’ambito dei rapporti sessuali, specie occasionali.
Duplice l’obiettivo finale della medicina rispetto all’HIV: ottimizzare la gestione clinica della persona che vive con l’infezione da HIV, promuovendo sia un approccio personalizzato e basato sulle più recenti evidenze scientifiche, sia un corretto approccio alle sfide poste dalla resistenza antimicrobica.
L’evento, a cadenza biennale, che richiamerà nel capoluogo lombardo studiosi ed esperti provenienti da ogni parte d’Italia, si propone come momento cruciale per fronteggiare le nuove sfide nella gestione dell’infezione sul virus dell’immunodeficienza umana alla luce delle recenti evoluzioni terapeutiche e delle esigenze cliniche sempre più complesse.