Genova – Ancora alberi pluridecennali abbattuti per far spazio a “riqualificazioni” che non prevedono il ripristino delle condizioni iniziali e residenti e associazioni di divesa dell’ambiente si preparano a dare “battaglia”. Questa volta succede a Cornigliano dove è stato annunciato un progetto di trasformazione di piazza Massena, simbolo di tante manifestazioni cittadine, e con il taglio di ben 5 enormi platani che da decenni offrono ombra e un angolo di quiete rispetto al traffico.
Un progetto varato dalla precedente amministrazione, portato avanti (commissionato e finanziato) dalla Società per Cornigliano e che costerà ai Cittadini la cifra di un milione e 500mila euro.
Associazioni e residenti sono sul piede di guerra e chiedono alla sindaca Salis e alla sua giunta un “cambio di passo” con l’avvio di una nuova stagione che veda al centro delle riqualificazioni anche la salvaguardia del verde pubblico e l’avvio di nuove pratiche conservative di quello che è un patrimonio verde della città.
“In questi giorni – scivono le associazioni – gli organi da stampa hanno annunciato l’inizio dei lavori di “riqualificazione” di piazza Massena, che prevedono l’ abbattimento di cinque platani pluridecennali, dei quali due- viene affermato per “eccessiva vicinanza con gli edifici”. L’intervento, commissionato e finanziato dalla Società per Cornigliano SpA, prevede la realizzazione di una nuova rotonda, pista ciclabile e sistemazioni di arredo urbano; l’esecuzione è stata affidata nel settembre 2024 dal Comune di Genova alla RTI Ferretti srl e Manutenzioni e Costruzioni srl, imprese di costruzioni civili ed industriali, per l’esorbitante importo di circa 1,56 milioni di euro”.
“Il progetto – proseguono le associazioni – approvato dall’Ufficio del Verde del Comune e dalla Soprintendenza, ma non sottoposto al parere della Consulta del Verde né oggetto di partecipazione con i residenti del quartiere, prevede che dei 5 platani sacrificati, che garantiscono ombra ed importanti funzioni ecosistemiche, ne venga ripiantato soltanto 1; gli altri verranno rimpiazzati da alberature di terza grandezza (lagerstroemia) con funzioni ornamentali”.
Le associazioni che firmano l’appello alla sindaca Salis ricordano che “i progetti di “riqualificazione urbana” avviati dalla precedente amministrazione anche per importi considerevoli sono improntati al riordino viabilistico (non di rado avulso da un contesto generale di corretta pianificazione della mobilità) o ad un mero arredo urbano, che non tiene conto della necessità di salvaguardare le piante decennali e non promuove azioni
finalizzate all’adattamento dell’ecosistema urbano ai cambiamenti climatici con l’individuazione di Nature-Based Solutions (NBS) adeguate ai caratteri microclimatici e morfologici dei territori dei Municipi”.
Secondo le associazioni mlti progetti realizzati ed in corso prevedono la sostituzione di piante decennali con altre di grandezza inferiore che non contribuiscono al raffrescamento dell’ambiente urbano, non compensano la CO2, non conservano la biodiversità; spesso non tengono conto nemmeno delle esigenze di manutenzione del verde di arredo previsto.
Le associazioni chiedono dunque alla sindaca Salis e all’assessore competente al Verde e all’Urbanistica di intervenire affinché siano effettuati correttivi progettuali in corso d’opera e nello specifico:
1) richiedere le VTA (Visual Tree Assessement) per i platani ancora non abbattuti e salvare quelli sani;
2) richiedere che il progetto vegetazionale sia rivisto in modo da ripiantare alberi di prima grandezza;
3) assicurarsi che tutte le pavimentazioni delle aree pedonali e dell’area centrale della rotatoria siano permeabili;
4) assicurarsi che le opere a verde siano realizzate da ditte specializzate e che sia prevista la cura dei nuovi impianti per un tempo congruo.
Richiedono inoltre: – che venga definitivamente superata l’ottica, oramai diventata la norma, di sostituzione di alberature decennali ove non necessario per ragioni fitosanitarie e di stabilità;- che venga superata la sola VTA come unica diagnosi per la decisione di abbattimenti;- che tutti i progetti in corso approvati dalla scorsa amministrazione vengano sottoposti ad una complessiva revisione critica e per quanto concerne il verde al parere della Consulta del Verde prima della loro validazione