Lerici (La Spezia) – Era purtroppo un falso allarme l’annuncio del ritrovamento di un nuovo nido di tartaruga Caretta caretta sulla spiaggia di San Terenzo. Ieri sera alcuni ragazzi hanno notato una tartaruga marina che usciva dall’acqua e si trascinava sulla spiaggia ed hanno correttamente dato l’allarme senza disturbarla. I volontari della Società Naturalistica Spezzina e al personale del Parco di Montemarcello Magra Vara – già coinvolti nel monitoraggio del nido di Sarzana – insieme al Comune di Lerici, si sono recati sulla spiaggia e hanno recintato la zona del possibile nido ma più tardi i biologi dell’Arpal di Genova e La Spezia hanno effettuato la verifica del nido e non hanno rilevato la presenza di uova.
Sulla spiaggia erano ancora visibili alcuni tratti di tracce lasciate dalla tartaruga che potrebbe essere emersa per perlustrare la spiaggia.
Nella speranza che presto anche la zona possa ospitare un nuovo nido di tartaruga è stata l’occasione per sensibilizzare le autorità cittadine, le associazioni e le persone presenti sulle regole essenziali per una corretta gestione delle nidificazioni.
In caso di avvistamenti di esemplari in deposizione sulla battigia o di tracce sulla sabbia, è necessario segnalare immediatamente l’evento alla Guardia Costiera al 1530 o 112 che attiva la corretta procedura di intervento segnalando l’avvistamento al Gruppo Ligure Tartarughe.
Il GLIT verifica la presenza di uova nel nido e coordina le attività tecnico-scientifiche.
Una volta accertata la presenza delle uova, sulla base della temperatura media in prossimità del nido che viene registrata con l’utilizzo di data logger, il GLIT effettua le previsioni di emersione sulla base delle quali si pianifica, in accordo con i Comuni interessati, la gestione della spiaggia e delle luci in modo da non creare disturbo e favorire la fuoriuscita dei piccoli.
In prossimità della data di emersione prevista, normalmente non prima del 40-45° giorno dalla deposizione, viene predisposto un corridoio protetto e intensificata l’attività di sopralluoghi con presidio anche notturno da parte delle associazioni e dei volontari coinvolti.
In caso di formazione del caratteristico cono che rappresenta il primissimo step della possibile schiusa delle uova, viene allestito il corridoio ombreggiato dal nido al mare per proteggere maggiormente gli eventuali piccoli nella breve strada da compiere fino all’acqua e posizionata una bindella per le misurazioni.