Gaza – Sono state bloccate dalle navi militari israeliane le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, che nella notte avevano superato la soglia ‘critica’ delle 150 miglia dalla costa palestinese avvicinandosi alle acque dove le navi israeliane stanno esercitando il blocco navale. Anche la nave della Marina Militare italiana “Alpino” specializzata nella guerra tecnologica anti droni, come da disposizioni del governo, si è fermata lasciando di fatto sola la Flotilla, che nel corso della giornata ha proseguito il suo viaggio arrivando a poche miglia dalla costa palestinese.
Questa sera, però, è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi israeliane con i primi militari che sarebbero già saliti a bordo di alcune imbarcazioni della Flotilla.
Intanto, in occasione di venerdì 3 ottobre l’USB e la CGIL hanno proclamato lo sciopero generale per manifestare il proprio sostegno alla missione. Il Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali di Genova, invece, ha annunciato il ritrovo presso varco Albertazzi questa sera con il conseguente blocco del porto. Il comunicato dell’USB:
“AGGREDITA LA GLOBAL SUMUD FLOTILLA: 3 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE
ISRAELE ATTACCA IL DIRITTO INTERNAZIONALE. ORA È IL MOMENTO DI BLOCCARE TUTTO.
La Global Sumud Flotilla è stata abbordata e aggredita in mare aperto dallo Stato genocida di Israele, mentre era impegnata in una missione civile e pacifica per rompere l’assedio alla Striscia di Gaza e consegnare aiuti umanitari alla popolazione stremata.
Una flotta composta da lavoratori, volontari, rappresentanti di movimenti e società civile, in navigazione con un carico di beni di prima necessità, è stata colpita da un atto di guerra contro la pace, contro l’umanità, contro il diritto internazionale. Israele, con questo atto di pirateria, viola apertamente le Convenzioni internazionali e la Carta delle Nazioni Unite, e mette a rischio la vita di cittadini di diversi paesi, impegnati a garantire un canale umanitario permanente verso Gaza. È un’aggressione che riguarda tutti e tutte noi.
Riguarda il principio stesso della libertà dei popoli, della solidarietà e della giustizia internazionale. Riguarda il nostro ordine costituzionale, che all’articolo 11 ripudia la guerra e fonda la Repubblica sulla pace e sulla cooperazione tra i popoli.
Quando uno Stato, come Israele, colpisce una missione civile umanitaria riconosciuta e sostenuta da decine di organizzazioni in tutto il mondo, viola la sovranità morale e politica dell’Italia e dell’intera comunità internazionale.
Per questo la risposta non può che essere immediata. Non è un fatto estero, è un atto che ci chiama direttamente in causa. È necessario mobilitarsi da subito, in ogni città, in ogni luogo di lavoro, nelle strade e nei porti.
L’USB proclama la mobilitazione immediata e lo sciopero generale per il 3 ottobre. Da questo momento chiamiamo ogni lavoratore e lavoratrice, ogni cittadino e cittadina, ogni organizzazione democratica e solidale a bloccare tutto: produzione, logistica, trasporti, scuola, servizi, in segno di protesta contro il crimine di guerra commesso da Israele e contro la complicità dei governi occidentali, Italia compresa, che continuano a fornire armi e sostegno politico al regime sionista. Difendere la Global Sumud Flotilla significa difendere la libertà, la pace, la dignità del lavoro e dei popoli.
Significa dire basta al genocidio in Palestina e pretendere la fine immediata dell’assedio, dell’occupazione, delle forniture militari, del commercio con Israele.
L’Italia deve interrompere ogni collaborazione militare ed economica con lo Stato di Israele, chiudere i porti alle navi che commerciano con esso, sospendere gli accordi industriali e fermare l’economia di guerra.
È tempo di alzare la testa e scegliere da che parte stare:
con chi bombarda i civili o con chi lotta per liberarli?
Noi stiamo con la Flotilla, con Gaza, con il popolo palestinese, con chi costruisce la pace”.
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