HomeGenovaCronacaGenova, deportazione ebrei, Bucci: ricordare è un dovere, memoria rende liberi

Genova, deportazione ebrei, Bucci: ricordare è un dovere, memoria rende liberi

Bucci Marco sinagoga GenovaGenova ricorda la deportazione delle famiglie della comunità ebraica e gli orrori nazifascisti della Seconda guerra mondiale. Lo fa con una cerimonia nella sinagoga di via Assarotti alla quale partecipano le autorità cittadine.
“Questa cerimonia – ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Marco Bucci – suscita in me, ogni volta, la stessa profonda emozione. È l’emozione del ricordo delle vite spezzate, delle tragedie che hanno segnato una parte della nostra storia. Da sindaco chiesi pubblicamente scusa alla Comunità Ebraica di Genova per il silenzio delle istituzioni di allora, per la mancata difesa di chi veniva perseguitato solo per la propria appartenenza religiosa. Eppure, persino in quel buio ci furono luci: uomini e donne, sacerdoti e laici, persone comuni che in silenzio aiutarono e salvarono. È questa la città che anche senza proclami scelse il bene, schierandosi dalla parte della vita”. Così il presidente di Regione Liguria, Marco Bucci, in occasione della giornata dedicata alla memoria della deportazione degli ebrei genovesi e di quanti, durante la persecuzione razziale, scelsero di salvare vite.

“Non c’è futuro senza memoria. Questa frase, che ho sentito per la prima volta otto anni fa, mi accompagna tutt’ora. È un monito e un impegno: sulle pietre del passato costruiamo infatti le fondamenta del domani. Siamo riuniti per riaffermare quei valori fondamentali di libertà e dignità, i diritti civili che sono il fondamento della convivenza, e la memoria, che è la radice della nostra coscienza collettiva – ha proseguito Bucci nel corso della cerimonia in sinagoga -. Ringrazio di cuore la Comunità Ebraica, la Comunità di Sant’Egidio e tutti coloro che ogni anno tengono viva questa cerimonia. È un segno profondo di umanità e solidarietà”.

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