Genova – «A nome dell’amministrazione comunale esprimo sentito cordoglio per la scomparsa di Giovanna Rotondi Terminiello, dal 1976 al 1996 Soprintendente per i Beni Artistici e Storici della Liguria, intellettuale di grandissima rilevanza e di altrettanta umanità. Una donna dal carattere deciso, animata da una inesauribile passione per Genova, e da una spiccata generosità. Ai familiari va tutta la vicinanza della nostra giunta e della città tutta». Lo dichiara la sindaca di Genova, Silvia Salis, ricordando la storica dell’arte, Giovanna Rotondi Terminiello, scomparsa ieri all’età di 87 anni. Soprintendente dal 1976 al 1996, Giovanna Rotondi Terminiello è stata poi docente di “Storia e tecnica del restauro” all’Università di Genova. Ha insegnato anche in UniAuser, nell’area arte, cultura e spettacolo, continuando a condividere competenze e passione per il patrimonio culturale.
«Porterò con me le chiacchierate in piazza delle Vigne, e le email con consigli, critiche e suggerimenti – ricorda il vicesindaco, Alessandro Terrile – Genova perde una protagonista di grande rilievo, che ha speso la vita a difendere il patrimonio artistico e culturale della nostra città».
Il cordoglio per la sua perdita è espresso anche dall’assessore alla Cultura Giacomo Montanari: «Ho incontrato per la prima volta Giovanna negli anni del Liceo Colombo: ci aveva raccontato la storia di suo padre, Pasquale Rotondi, uno dei funzionari che, rischiando la vita, contribuirono a salvare l’immenso patrimonio artistico italiano dalle mani dei nazisti. Poi, quando scelsi la magistrale in Storia dell’arte all’Università di Genova, divenne la mia professoressa e, in questi lunghi anni di lavoro sul patrimonio UNESCO, è stata una presenza importantissima». «La si incontrava nel cuore del centro storico che mai ha abbandonato, sempre con un’idea o una segnalazione su progetti e luoghi – continua l’assessore -. A volte è stata anche una severa ammonitrice, eppure le sue parole non erano mai scollegate dal desiderio di valorizzare e proteggere il patrimonio della città. Ha interpretato i suoi ruoli con il piglio di chi sa e può lasciare il segno: un segno che vediamo ancora oggi nei monumenti restaurati, nei recuperi coordinati, negli studi pubblicati. Il mio ricordo più vivido – dice ancora Montanari – è legato a Palazzi in Luce: un’iniziativa che Giovanna ha fortemente voluto e che insieme abbiamo poi riproposto, con Sara Rulli e Valentina Fiore, durante i Rolli Days. Quella luce interna, che fa brillare l’interno delle case patrizie di Genova, rappresenta tanto della personalità di Giovanna Rotondi Terminiello: una di quelle storiche dell’arte che hanno saputo dare luce al cuore della città, custodirne l’integrità e promuoverne la conoscenza. La scomparsa di Giovanna è una perdita enorme per Genova – conclude Montanari – Il modo migliore per ricordarla è non smettere mai di fare ricerca, di conservare e di valorizzare il nostro patrimonio artistico. È sicuramente ciò che avrebbe voluto lei».





























