Pescara – Avevano addirittura un centralino telefonico per organizzare incontri ed appuntamenti i componenti di una banda di malviventi di origine cinese che aveva organizzato un vasto giro di sfruttamento della prostituzione.
La squadra mobile della Questura di Pescara ha arrestato 6 persone, tre uomini e tre donne, che gestivano un vasto giro di giovanissime ed avvenenti ragazze che erano costrette a vendere il proprio corpo a prezzi stracciati.
Gli sfruttatori avevano organizzato addirittura una sorta di call center della prostituzione, con base a Venezia, che era in grado di gestire la rubrica degli appuntamenti di diverse ragazze che dovevano così “concentrarsi” solo sul lavoro.
Le giovani erano chiamate in codice “operaie” e ricevevano una minima parte del ricavato. Quasi certamente erano ridotte in schiavitù per poter ripagare il costo del viaggio in Europa pagato con la speranza di un futuro migliore.
A far scoprire la banda le rivelazioni di una ragazza sfuggita al racket e che ha ottenuto la protezione delle forze dell’ordine.
Tre gli appartamenti tra Pescara e Montesilvano dove le ragazze venivano fatte prostituire. Per trovare i clienti il
clan pubblicava annunci su giornali locali.
Secondo gli inquirenti, a capo dell’organizzazione, c’era una donna di origini cinesi.