Un Airbus A321 della compagnia Metrojet-Kolavia è precipitato in Egitto sulla penisola del Sinai.
L’aereo era partito da Sharm el Sheik ed era diretto a San Pietroburgo con a bordo 224 passeggeri, tutti tragicamente deceduti. I viaggiatori erano prevalentemente donne e tra di essi numerosi bambini
L’Isis ha rivendicato l’attentato ma le autorità locali hanno immediatamente smentito, precisando che si è trattato di un guasto tecnico. Una notizia è certa: nessun sopravvissuto.
Purtroppo le squadre di soccorso, le quali avevano inzialmente testimoniato di aver udito voci all’interno del veivolo hanno amaramente constatato che non vi è speranza di trovare persone vive ed al momento sono strati estratti solo un centinaio di cadaveri.
L’Isis avrebbe rivendicato attraverso i profili Twitter del califfato e persino tramite il video della caduta dell’aeroplano.
“Abbiamo abbattuto 220 crociati russi. Da ora voi e i vostri alleati non volerete mai più al sicuro nei cieli musulmani!”
Russia ed Egitto smentiscono all’unisono l’ipotesi di attentato terroristico alla luce dell’altitudine a cui si trovava il mezzo.
Lufthansa e Air France però hanno cautelativamente sospeso qualsiasi volo sulla tratta in questione, considerati i rischi percorribili in un area di guerra ad alta tensione come quella del Sinai.
Si trattava di un mezzo di diciotto anni e le autorità sovietiche hanno immediatamente avviato accurate indagini, grazie al ritrovamento di entrambe le scatole nere.
Questo incidente ha ovviamente messo in subbuglio l’opinione pubblica, e seminato il panico a livello globale.