Bruxelles – “Il Consiglio europeo non è disponibile al confronto e non riconosce la necessità di distribuire le quote in modo più equo”. E’ forte la delusione dell’europarlamentare Renata Briano per la mancata comprensione della gravità della situazione sulla questione delle “quote di pesca”.
Il Consiglio dell’Unione europea non sembra intenzionato a riconoscere la necessità di distribuire in modo più equo e trasparente le quote di tonno rosso. L’istituzione che rappresenta direttamente gli Stati membri e che è attualmente presieduta dai Paesi Bassi ha esplicitato la sua posizione questa mattina in occasione dell’incontro con il Parlamento europeo e con la Commissione europea (il cosiddetto trilogo) per discutere del piano di ricostituzione del tonno rosso in relazione al recepimento delle raccomandazioni ICCAT.
L’europarlamentare Renata Briano era presente in quanto relatrice ombra per il Gruppo dei Socialisti e democratici del dossier il cui relatore è l’eurodeputato spagnolo del Partito Popolare europeo Gabriel Mato.
“Che delusione – ha commentato Renata Briano – Il Consiglio non si è dimostrato affatto disponibile al confronto, fortunatamente il Parlamento ha tenuto la sua posizione. Non si è trovato un accordo e tutto è stato rimandato. È mia ferma intenzione non demordere perché non trovo giusto che gli Stati membri non vogliano tenere conto che in mare non lavorano solo i grandi armatori, ma anche i pescatori artigianali”.
L’eurodeputata PD ha inoltre ricordato che recentemente il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza (614 voti a favore e solo 11 contrari) l’emendamento del gruppo S&D sulla ridistribuzione delle quote del tonno rosso. Una misura molto sentita dai piccoli pescatori artigianali perché invita gli Stati membri a rivedere le quote con criteri più equi, senza più favorire il monopolio di pochi armatori, così come avviene oggi. Senza dimenticare che, se accidentalmente viene pescato un tonno, il piccolo pescatore rischia di essere gravemente penalizzato.