Bruxelles – Sono stati identificati due dei tre attentatori che ieri mattina, poco prima delle 8, hanno seminato morte e distruzione nell’aeroporto belga. Si tratta di due fratelli, Khalid e Ibrahim El Bakraoui, ripresi mentre spingono carrelli per i bagagli all’interno dello scalo aeroportuale e nascondono le cinture esplosive con cui si sono fatti saltare per aria poco dopo.
Una terza persona, anch’essa ritratta dalle telecamere di sorveglianza e considerata l’artificiere del gruppo, non è stato trovato all’interno dell’aeroporto e tra le vittime e si presume sia scappato.
Le forze dell’ordine lo stanno cercando ovunque anche perchè potrebbe realizzare altri ordigni.
Indagini in corso e perquisizioni a raffica, invece, per amici e parenti dei due sospetti kamikaze che potrebbero aver frequentato ambienti radicali dell’estremismo fanatico islamista.
Secondo i Media del Belgio, il ricercato, che appare nelle immagini all’aeroporto di Zaventem, è Najim Laachraoui. Si presume che il terrorista sia stato l’artificiere anche degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015.
Partito per la Siria a 25 anni e lo scorso settembre è stato identificato alla frontiera austro-ungherese sotto la falsa identità.
Aveva anche affittato a suo nome un appartamento ad Auvelais, che servì come base per gli attentati di
Parigi.
Sale a 34, intanto, il bilancio dei morti nei due attentati di ieri a Bruxelles, all’aeroporto e alla stazione della Metropolitana a poca distanza dai palazzi dell’Unione Europea. Un segnale preciso dell’Isis ai Paesi occidentali.
Il numero dei feriti è in costante aggiornamento anche perchè persone che ieri sono corse a casa pur con ferite leggere, nelle ultime ore si sono presentate in ospedale per le cure.