Milano – “Con enorme commozione vi confermo che il nostro papà ci ha lasciati questa mattina nel modo più sereno possibile e pieno di affetto attorno a sè: i suoi 4 figli e sua moglie lo hanno accompagnato fino all’ultimo mmento“. Con queste parole Chiara Tortorella, figlia dell’autore e regista Cino, ha dato la notizia della morte del padre.
Nato a Ventimiglia nel 1927, si trasferì a Milano per seguire la propria carriera. Nel 1959 fu uno degli ideatori della storica manifestazione di canzoni per bambini dello Zecchino d’Oro, all’interno della quale partecipò attivamente, dando vita al personaggio icona del Mago Zurlì, e accompagnando il Piccolo Coro dell’Antoniano fino all’edizione del 2009, per cinquanta edizioni, record assoluto di conduzioni televisive riconosciute anche dal Guinness dei primati. L’esclusione dal programma aveva profondamente amareggiato Tortorella, tanto da spingerlo ad agire legalmente contro il Coro dell’Antoniano, allora guidato da fra Alessandro Caspoli, accusando la nuova direzione di aver eliminato i tratti distintivi del programma, non ultimo anche la mascotte di Topo Gigio.
Fu autore di numerosi programmi di successo per la televisione, da Chissà chi lo sa? a Dirodorlando, da Scacco al re a Bravo bravissimo. Con il suo modo di fare gentile, garbato e rassicurante, ha accompagnato l’infanzia di almeno tre generazioni; l’Antoniano si stringe attorno alla famiglia di uno dei suoi padri fondatori, e promette che durante la sessantesima edizione, che andrà in onda il prossimo autunno, Mago Zurlì verrà ricordato con l’affetto che merita.