Genova – E’ stato un rientro a casa bellissimo quello degli Ex Otago, la band genovese che negli ultimi mesi sta raccogliendo consensi di critica e di pubblico in giro per tutta l’Italia.
Tantissimi hanno preso parte al festival “Distorsioni”, organizzato da Rst Events all’Arena del Mare del Porto Antico. Una festa iniziata intorno alle 20.00 con la performance sul palco dei Cuccioli Morti, band genovese attiva da diversi anni e che dal 2015 ha assunto la sua composizone a sestetto funk/hip hop. Nonostante siano giovanissimi, hanno regalato una bella carica di energia ai tanti che con largo anticipo hanno affollato l’Arena.
Subito dopo sul palco è arrivato il turno di Dardust, al secolo Dario Faini, compositore, pianista e produttore discografico italiano che affianca alla sua carriera solista, la carriera di autore scrivendo pezzi per artisti quali Fiorella Mannoia, Francesco Renga, Cristiano De André, Marco Mengoni e tanti altri. Durante la sua performance, Dardust si divide tra piano, sintetizzatori e timpani riuscendo a creare una melodia particolare che ipnotizza per la sua capacità di unire la musica classica con i suoni e gli effetti più contemporanei.
Un cambio palco e l’attesa termina quando si spengono le luci e una voce fuori campo inizia la telecronaca della discesa in campo di Genoa e Samp. E mentre il telecronista racconta di come le due squadre genovesi si affronteranno sul terreno di gioco, sul palco si affacciano gli Ex-Otago ed il pubblico esplode in un boato di gioia.
“Benvenuti a Marassi”, così Maurizio, insieme a Simone, Olmo, Francesco e Rachid saluta la folla che ha rempito l’Arena del Mare prima di dare il via alla grande festa. I brani, tratti dall’ultimo disco della band “Marassi” e dai lavori precedenti, scorrono veloci e sul palco arrivano diversi ospiti. Il primo è Willie Peyote poi, sulle note de “Gli occhi della luna” tocca a Jake la Furia.
Un altro storico membro e fondatore della band arriva al momento di “Costa Rica”, Alberto Pernazza. Con la sua incursione rap, tutta rigorosamente improvvisata come nel suo stile, aggiunge ulteriore carica a quella che da molti, e non a torto, è stata definita la nuova “Ma se ghe pensu”.
Si viaggia tra “Figli degli hamburger” e “Quando sono con te”, tutte cantante insieme al sesto Otago, il pubblico.
Palloncini su “I giovani d’oggi”, inno di una generazione sottovalutata, vista come priva di valori e cantanto quasi come urlo liberatorio.
La serata si chiude con “Cinghiali incazzati” e tantissimi coriandoli e mentre la musica finisce, la festa per il ritorno a casa degli eroi Otaghi continua, fino a notte tarda, alla Rosa dei Venti.