Genova – “Gli aerei non sono quello che sembrano” scrive Alberto Giusta riguardo a “BU21“, lo spettacolo di cui è regista e che dal 23 maggio al 2 giugno è in scena alla Piccola Corte e che inaugura la Rassegna di Drammaturgia Contemporanea. Stuart Slade, l’autore, è riuscito a portare a termine un’impresa complessa: quella di riuscire a rendere omaggio al dolore, nel suo senso più profondo, di analizzarlo sotto ogni punto di vista, di conoscerlo e chiamarlo con il nome giusto, per riuscire in qualche modo a renderlo accettabile, affrontabile, un po’ meno spaventoso.
I protagonisti sono sei, con caratteristiche e storie diverse, accomunati dall’aver perso qualcuno, o qualcosa, durante l’incidente aereo che ha visto precipitare il volo BU21 a Fulham, Londra. Thalissa ha perso la madre, Alex la fidanzata e il migliore amico, Clive il padre, Floss la serenità, Ana il controllo del proprio corpo in seguito alle ustioni riportate, e Graham la dignità. I sei personaggi raccontano uno per volta la propria storia, si intrecciano le vicende ma i dolori e le esperienze continuano a essere singole e personali, quasi incomprensibili agli altri protagonisti, che pur vivendo lo stesso dramma non potranno mai capire quello della persona accanto. Ciò che lascia l’amaro in bocca e la testa piena di pensieri non è però il dettaglio delle ferite di Ana e gli interventi chirurgici a cui si è sottoposta, non è il cinico racconto di Alex che scopre il tradimento delle persone a lui più care in una circostanza così dolorosa (la fidanzata e l’amico sono amanti, e muoiono insieme, a letto), non sono gli incubi ricorrenti di Floss, vissuti a occhi aperti la maggior parte delle volte. Siamo assuefatti all’orrore, alla barbarie, la vediamo in tv, la leggiamo sui giornali, è ormai parte del quotidiano. Ciò che realmente fa accapponare la pelle sono gli sguardi degli attori mentre aspettano che sia il loro momento di stare sotto i riflettori: occhi fissi sul pubblico, in segno di sfida, sdegnanti, per biasimare chi, come i presenti, passa il proprio tempo libero ad ascoltare le disgrazie altrui, che siano i sopravvissuti ad una tragedia, che siano il resoconto delle coltellate inflitte sul corpo di una povera vittima di cui la cronaca nera fornisce i più sordidi dettagli.
I sei si incontreranno tutti in un gruppo di aiuto dove cercheranno di dare un senso a quanto accaduto, dove tenteranno di superare il dolore, la paura, lo smarrimento, dove stringeranno legami e dove mostreranno la loro vera essenza. Perché sopravvivere a una tragedia non rende per forza eroi. A volte è necessario ammettere che sfuggire alla follia, o semplicemente alla propria natura, semplicemente non è possibile.
Gli interpreti: Mario Cangiano, Fabrizio Costella, Daniela Duchi, Valentina Favella, Silvia Napoletano e Francesco Patané. “BU21” è in scena alla Piccola Corte fino a sabato 2 giugno con i seguenti orari: da mercoledì al sabato alle ore 20.30. Giovedì ore 19.30. Domenica e lunedì riposo.
Il costo del biglietto è di 5 euro; l’abbonamento a tutta la rassegna costa 15 euro.