Genova – E’ ancora “guerra di numeri” sui dati diffusi dalla Regione Liguria a riguardo della interpretazione “corretta” dei valori di decessi e contagi durante l’emergenza coronavirus. Durante il consueto “punto della situazione”, Filippo Ansaldi, direttore della prevenzione di Alisa ha replicato alle notizie di stampa che parlano di “Liguria con tasso di mortalità superiore ad altre regioni” ed ha spiegato che: “La Liguria ha un tasso
standardizzato di mortalità a causa del coronavirus inferiore
alle Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, sovrapponibile a
Marche e Piemonte, superiore al Veneto».
Secondo Ansaldi, infatti: “considerando l’anzianità della popolazione ligure e la
circolazione del virus per più tempo in Liguria si osserva una mortalità inferiore di quanto rilevato nelle Regioni con quadro epidemiologico simile”.
Inoltre il direttore della prevenzione di Alisa ha smentito, a suo dire, la relazione tra
tamponi eseguiti e tasso di mortalità.
“Non voglio dire che fare tamponi non serve a niente – ha spiegato Ansaldi – fare i tamponi serve, ma i tamponi devono essere accompagnati da una serie di azioni previsionali e programmatorie e di contrasto per circoscrivere l’impatto. Considerando la demografia e il numero di tamponi la Liguria è al di sotto rispetto a quanto rilevato dal pool di regioni in
cui si è osservata la circolazione del virus”.