Genova – Sospensione delle Aree Blu a pagamento e parcheggi gratuiti per tutta la durata della Fase 2 dell’emergenza coronavirus.
La cittadinanza chiede al Comune di aggiungere qualcosa di “più sostanzioso” al progetto di Mobilità di emergenza fatto, al momento, di tre piste ciclabili che saranno realizzate dal centro verso Boccadasse, verso Sampierdarena e verso Staglieno e la Valbisagno poiché non tutti i genovesi sono “in forma” e abbastanza giovani da saltare in sella ad una bici o su un monopattino elettrico o su un Segway.
Se tracciare qualche striscia di vernice a terra non comporta grosse spese, infatti, ben diverso sarebbe un impegno della civica amministrazione a rinunciare agli introiti delle Aree Blu e dei parcheggi a pagamento dati in concessione a ditte private che realizzano enormi profitti.
In un momento in cui la città deve tornare a sposarsi e non può farlo su una rete di trasporto pubblico, già in crisi pre coronavirus, per via del distanziamento, l’unica soluzione davvero credibile appare – a malincuore – quella di liberalizzare i parcheggi per le auto che consentirebbero a molti genovesi di evitare l’uso dei mezzi pubblici.
Un provvedimento già preso durante la fase acuta dell’emergenza, quando non si poteva circolare, e che a maggior ragione sarebbe fondamentale in un momento in cui i genovesi tornano a spostarsi per lavoro o per gli acquisti.
La richiesta fatta al Comune dai Cittadini è quindi “semplice”: estendere la gratuità di tutti i parcheggi cittadini di proprietà pubblica in forza dell’emergenza coronavirus.
Un provvedimento che potrebbe avere benefiche ricadute anche sul commercio, con la possibilità di aumentare il flusso dei clienti in giro per acquisti.