Genova – Si era nascosto in un appartamento della Diga di Begato il latitante fuggito dal carcere di Marassi e arrestato dalla polizia sopo una lunga indagine.
I poliziotti della Squadra Mobile genovese hanno rintracciato R.M., italiano 40enne, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, evaso dal carcere di Marassi e ricercato dal dicembre del 2019 quando, dopo aver usufruito di un permesso concesso per le festività natalizie, non ha più fatto rientro presso la Casa Circondariale, facendo perdere le proprie tracce.
L’uomo era già balzato agli onori delle cronache giudiziarie, così come il fratello Emanuele, anch’esso pregiudicato e tratto in arresto dagli stessi poliziotti nell’agosto del 2017 per una serie di rapine.
I fratelli sono noti, inoltre, per i loro contatti con esponenti della criminalità organizzata operante nel levante ligure, alla quale, sempre la Squadra Mobile Genovese, ha inflitto un duro colpo con la nota indagine “I Conti di Lavagna”.
La fuga di R.M. è terminata grazie alla tenacia degli investigatori che da giorni avevano intrapreso una costante attività di ricerca tramite servizi di osservazione e monitoraggio nel quartiere di Begato.
I sospetti si erano concentrati sui numerosi immobili in stato di abbandono presenti nella zona, afferenti al complesso abitativo della cosiddetta “Diga”, costruzione destinata all’abbattimento e interessata dalle procedure di sgombero dei residenti.
L’attività di osservazione dei poliziotti, negli ultimi giorni, si era indirizzata alle palazzine di via Checov dove, nella mattinata del 25 maggio, il ricercato è stato avvistato per alcuni istanti sulla terrazza di uno stabile e immediatamente riconosciuto grazie a particolari tratti fisiognomici; l’accesso all’interno dell’appartamento è avvenuto tramite un terrazzo attiguo che ha consentito di bloccare il R.M., immediatamente tratto in arresto.
La successiva perquisizione avvenuta all’interno dell’abitazione illecitamente occupata dal latitante ha permesso di rinvenire tra i suoi effetti personali, una pistola con matricola abrasa, elemento che attesta la sua particolare propensione all’utilizzo delle armi.
Dopo gli atti di rito il R.M. è stato trasferito alla Casa Circondariale di Genova-Marassi.