Genova – Indagato per violazione della quarantena per essere uscito in piena notte, in una strada deserta, indossando la mascherina e il tempo di recuperare il cane fuggito.
E’ la disavventura vissuta da Ferruccio Sansa ex candidato alla presidenza della Regione Liguria e a capo dell’opposizione al neo eletto presidente Toti.
Il consigliere regionale è in quarantena con la famiglia nella sua casa di Sant’Ilario a causa del contagio da coronavirus ed ha recentemente adottato un cane dal canile.
L’animale, ancora un pò spaesato, è fuggito dalla casa e Sansa lo ha inseguito per recuperarlo ed è stato fermato da personale delle forze dell’ordine che lo avrebbero denunciato.
In un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook, Sansa ha raccontato la sua disavventura.
“In momenti come questo, in cui si teme che l’Italia vacilli sotto i colpi del Covid, arrivano invece conferme che lo Stato funziona. Non possiamo che rallegrarcene – scrive Sansa – Vi racconto la mia esperienza. Sono chiuso in casa da settimane perché nella mia famiglia ci siamo ammalati di Covid. Per evitare di esporre altre persone al contagio avevo deciso da subito di non uscire di casa, perfino prima di sapere i risultati dei tamponi. Ho chiesto ai parenti di venire a prendermi la spazzatura. La spesa la ordino al supermercato. Qualche sera fa a mezzanotte il cane – appena preso al canile – manifesta inequivocabili esigenze fisiologiche. Lo accompagno nell’aiuola di casa per fargli fare la cacca. Il cane, che non era informato della quarantena, scappa perché casa nostra non ha un cancello. Lo chiamo, ma non si decide a rientrare. Allora guardo l’orologio, è mezzanotte. Non si vede nessuno nel raggio di centro metri (abitiamo in una strada che di notte è deserta), indosso lo stesso la mascherina FFP2, ed esco sulla porta di casa. Recupero il cane e gli metto il guinzaglio.”
“In quel momento nel buio si avvicinano due persone – prosegue Sansa – mi mostrano il distintivo della Polizia e mi dicono che stanno compiendo un sopralluogo per prevenire furti nelle case. Racconto che non so niente di furti: “Da noi non sono venuti, siamo sempre in casa perché mio figlio è positivo al Covid… Anzi, per sicurezza mi stia lontano. Mi sono affacciato per colpa del cane che è scappato… ora mi scusi che devo rientrare… abito proprio qui”, dico rientrando in casa. Insomma, sono io – senza che nessuno me lo avesse chiesto – a far presente di vivere con una persona positiva. A mantenere la distanza e a indossare la mascherina, nonostante al momento dei fatti risultassi negativo al tampone. La conversazione è avvenuta a mezzanotte, nella strada deserta, a una distanza non superiore a tre metri dalla porta di casa mia. Risultato: oggi mi chiama la Polizia per avvertirmi che sono stato segnalato alla Procura per aver violato la quarantena. Sulla porta di casa. Senza che sul momento mi sia stato contestato nulla, né mi siano state richieste le generalità o qualsivoglia spiegazione. Il primo caso di persona che si autodenuncia nella storia del Covid. E poi dicono che lo Stato non funziona!”