Campoligure – “E’ passato un anno e c’è ancora il semaforo”. Il sindaco di Campoligure denuncia il ritardo nei lavori per il ripristino stradale nell’area interessata dalla frana della ex cappelletta di N.S della Misericordia.
Il primo cittadino della località dell’entroterra genovese lancia sulle pagine social un appello ad accelerare la soluzione di una situazione che causa forti disagi alla popolazione ma anche alle attività commerciali della zona.
Nella cittadina c’è chi ricorda le tempistiche con cui, invece, è stata rifatta la strada che collega Santa Margherita e Portofino e sottolinea una certa “disparità di trattamento” da parte delle istituzioni che, dopo l’emergenza dello scorso anno, non sono più “apparse” in zona.
“E’ passato un anno e c’è ancora il semaforo – scrive Giovanni Oliveri sulle pagine social del Comune di Campoligure – E’ un dato di fatto che nessuno può negare. E’ una situazione che crea disagio a tutti noi ed io per primo sono molto rammaricato per i tempi lunghi che sta richiedendo l’operazione di apertura del cantiere.
In tutta onestà speravo di arrivare a questa data con almeno il cantiere aperto, ma non è stato possibile per le ragioni che di seguito cercherò di illustrare e che hanno ritardato il piano di intervento a suo tempo definito con ANAS”.
Il sindaco ha spiegato che l’intervento non è in carico al Comune ma ad ANAS e che l’Amministrazione Comunale in tutto questo anno ha svolto un grande lavoro per “agevolare” soluzioni a problemi molto complessi e dare massima collaborazione a tutte le parti coinvolte.
“L’intervento – prosegue il sindaco – si è da subito manifestato in tutta la sua complessità determinata da una serie di fattori in cui si intrecciano responsabilità, valutazioni e autorizzazioni di vari enti”.
La ricostruzione dei passaggi cronologici aiuta a comprendere la situazione attuale:
– la Protezione Civile ha da subito, e perentoriamente, escluso la possibilità per il Comune di gestire l’intervento come somma urgenza di responsabilità comunale;
– la frana ha origine in un’area di proprietà privata;
– la frana distrugge in modo completo un edificio religioso, di proprietà della Parrocchia, sottoposto a vincolo archeologico e monumentale da parte della Soprintendenza;
– il privato ha presentato ricorso al TAR, a tutela dei propri interessi
– ANAS durante l’anno ha sostituito il proprio responsabile regionale con cui avevamo definito un piano di intervento e questo ci ha costretti a rivedere ogni aspetto con il nuovo responsabile di area;
– l’emergenza sanitaria conseguente al Covid-19 ha rallentato per mesi ogni attività di preparazione e definizione delle attività.
In questa situazione di estrema difficoltà il Comune si è fatto carico in prima persona di definire tutti gli accordi tra le parti e ottenere tutte le autorizzazioni necessarie a realizzare l’intervento:
– accordo tra privato e ANAS per la suddivisione delle attività (il privato ha messo in sicurezza la parte superiore dell’area e ANAS costruirà il muro di sostegno);
– accordo tra Curia Vescovile e ANAS per il passaggio di proprietà dell’area in cui sarà realizzato il muro;
– nulla osta da parte della Soprintendenza sia per l’aspetto monumentale sia archeologico: tale parere è stato ottenuto solo tra Settembre e Ottobre 2020 a causa della riduzione attività della Soprintendenza per emergenza sanitaria.
Ad oggi la situazione è la seguente:
– il progetto per la realizzazione del muro è pronto ed in attesa di essere certificato da ANAS;
– ANAS ha deliberato il finanziamento per la realizzazione dell’intervento;
– ANAS ha individuato la ditta che realizzerà l’intervento;
– ANAS ha stimato l’avvio del cantiere entro fine anno 2020;
– il Comune ha definito un progetto di massima per la realizzazione di una edicola commemorativa.
Inoltre ANAS ha finanziato anche la realizzazione del muro di sostegno in corrispondenza della frana della Maddalena per cui è stata avviata la progettazione.
Mi scuso se mi sono dilungato in questa spiegazione ma ritengo fosse necessario per dovere di informazione e per essere tutti allineati sullo stato delle cose nonché sulle motivazioni che hanno determinato il ritardo nella realizzazione dell’opera.
Grazie per l’attenzione.
Gianni