Genova – Un appello a “continuare a donare sangue e plasma tenendo conto della diminuzione che si è registrata nelle donazioni, un calo da gennaio a settembre 2020 del 4,6%”. A lanciarlo Vanessa Agostini, direttrice del Centro Regionale Trasfusionale.
“L’appello che rivolgo ai donatori – ha detto la direttrice del Centro trasfusionale – è quello di continuare a donare. Ricordo che, ad oggi, non ci sono evidenze scientifiche che documentino la trasmissione del nuovo coronavirus attraverso la trasfusione. Il personale addetto alla raccolta di sangue ed emocomponenti è formato per gestire in sicurezza tutto il percorso donazionale dalla prenotazione, chiamata, triage telefonico, misurazione della temperatura prima di accedere in sala donazione, con l’utilizzo dei DPI da parte del personale addetto alla raccolta, senza dimenticare la sanificazione ambientale. In generale tutte le persone in buona salute, di età compresa fra 18 e 65 anni, possono diventare donatori. Chi è già donatore può proseguire a donare fino a 70 anni, dopo valutazione medica. È possibile donare sangue e plasma, quest’ultimo costituisce la materia prima per la produzione, attraverso processi di separazione e frazionamento industriale, di medicinali plasmaderivati, alcuni dei quali rappresentano veri e propri farmaci “salva-vita”.
“I dati sono andati peggiorando – ha ribadito Vanessa Agostini – con un calo da gennaio a settembre del 4,6%, lo stesso che si è registrato da luglio a ottobre dalle 300 alle 500 unità al mese in meno. L’appello è alla donazione di plasma che è calato del 5% e che serve per la produzione di farmaci salvavita. Chiederei a tutti i donatori di recarsi sia nelle sedi ospedaliere, sia presso le associazioni perché anche in questo periodo la donazione sta avvenendo in sicurezza. Chi è entrato in stretto contatto con una persona a cui è stato diagnosticato il Covid-19 può donare il sangue solo 14 giorni dopo il contatto. La sospensione si riduce a 10 giorni se al termine del decimo giorno viene effettuato un tampone con esito negativo. Tutti i donatori sanno che se hanno avuto una situazione di rischio devono contattare la struttura di riferimento. Ma l’importante è continuare a farlo”.