La rivoluzione digitale non è più una chimera e il Comune di Genova, grazie all’incrocio di banche dati e all’uso intelligente di nuove tecnologie applicate a nuovi modelli di sviluppo e processi, rappresenta un esempio virtuoso in materia di riscossione dei tributi.
Genova è da sempre una città all’avanguardia e oggi, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, i risultati sono visibili. Se trasformazione digitale significa principalmente innovazione e rilettura in chiave digitale di tutti quei processi che compongono la macchina della Pubblica Amministrazione, allora Genova è all’avanguardia. Di cosa hanno bisogno i cittadini? Di una gestione semplice, trasparente, sicura e soprattutto economicamente sostenibile.
Genova accetta la sfida e conquista il secondo podio tra i Comuni più virtuosi d’Italia in tema di riscossione tributi. Al primo posto c’è San Giovanni in Persiceto, mentre dal terzo posto in poi troviamo Torino, Milano, Bologna e Roma (dati 2020 Direzione Finanze del Ministero dell’Interno).
Il modello adottato per la riscossione tributi è un aspetto fondamentale che garantisce la sostenibilità economica dell’Ente locale e, di conseguenza, l’erogazione dei servizi pubblici ai cittadini. In un’ottica di buona collaborazione tra pubblico e privato, il Comune di Genova da oltre 5 anni è affiancato per la riscossione tributi da Municipia, che fa parte del Gruppo Engineering la più grande realtà italiana di digital transformation (con oltre 12mila dipendenti e 65 sedi nel mondo). Municipia supporta il Comune nella raccolta e gestione delle banche dati, che rappresentano un aspetto fondamentale e un ingranaggio determinante nel processo. Banche dati aggiornate consentono di ridurre l’evasione, intensificare i controlli, migliorare gli aspetti operativi e promuovere l’equità fiscale. Il tutto si traduce in un processo virtuoso che garantisce una cassa comunale più solida.
Un modello replicabile, quello genovese, che ha anche un’aura internazionale. In tutto il mondo si parla infatti di digital transformation intendendo appunto tutti quei cambiamenti tecnologici, organizzativi e culturali che, associati appunto agli strumenti digitali, sono in grado di migliorare la qualità della vita delle persone. In Italia, in ambito PA, la trasformazione radicale parte dal superamento di un modello di Pubblica Amministrazione che, anche alla luce dell’emergenza Covid19 dell’ultimo anno, si è rivelato ormai obsoleto.
Servizi pubblici efficienti, persone al centro di politiche di assistenza e sviluppo, sostegno alle imprese e rispetto dell’ambiente sono alla base di una nuova visione di città e Governo locale. Proprio come chiede l’Agenda 2030 che fa della sostenibilità la leva della rigenerazione urbana. E, per far sì che questo possa essere realizzato, ovviamente servono le risorse economiche da parte dell’Ente. Il pagamento dei tributi diventa così il primo tassello. Risorse che poi “tornano” ai cittadini sotto forma di servizi, miglioramento degli standard qualitativi e più in generale della quotidianità. Proprio come il modello Genova.