Savona – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Savona hanno eseguito il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, emesso dal Tribunale di Savona su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di due soggetti italiani, a cui è riconducibile una società operante nella commercializzazione del pellet con sede a Millesimo, in Valbormida.
I finanzieri della tenenza di Cairo Montenotte, apprese alcune notizie sulla commercializzazione di alcuni rivenditori della zona di pellet a prezzo ribassato rispetto alla media nazionale, hanno iniziato una serie di accertamenti.
I militari si sono subito concentrati sulla società di Millesimo che risultava formalmente amministrata da un 45enne incensurato residente a Bra (CN), che percepiva per la sua opera un compenso mensile di circa mille euro, ma di fatto era gestita da un pluripregiudicato di 50 anni, originario di Sanremo (IM) ma residente a Ceva (CN), gravato da precedenti per rapina a mano armata, associazione per delinquere e bancarotta fraudolenta.
Il meccanismo utilizzato per compiere la frode era semplice: la società acquistava il pellet regolarmente da diversi fornitori comunitari (lituani, estoni, belgi, tedeschi, polacchi e austriaci) che poi cedeva a prezzo concorrenziale a diversi rivenditori delle province di Savona, Imperia, Cuneo ed Alessandria, omettendo tuttavia di versare all’Erario l’IVA incassata; grazie al costo di acquisto ribassato, gli ignari rivenditori, a loro volta, riuscivano a vendere al dettaglio il pellet a prezzi inferiori rispetto a quelli mediamente praticati dai loro concorrenti.
Nell’arco di tre anni, dal 2017, anno di costituzione della società, al settembre 2019, la società ha acquistato e rivenduto pellet per un totale di circa 2,5 milioni di euro, evadendo l’IVA per circa 600 mila euro.
La Procura della Repubblica di Savona, informata della vicenda, ha iscritto nel registro degli indagati il prestanome ed il dominus della società ed ha disposto perquisizioni locali e domiciliari a Millesimo, Ceva e Sanremo, presso la sede della società coinvolta e le abitazioni degli indagati.
La stessa Autorità Giudiziaria ha inoltre ordinato, per il momento, il sequestro preventivo – finalizzato alla confisca diretta e per equivalente – di beni e disponibilità finanziarie per un importo pari a € 140 mila euro, corrispondente all’IVA evasa nell’anno 2018.
L’esecuzione del provvedimento ha consentito di sottoporre a sequestro due orologi del valore di circa 10 mila euro ciascuno e depositi bancari nella disponibilità dell’amministratore di fatto.