Genova – Genitori di bambini e ragazzi con disabilità in piazza, lunedì pomeriggio, a De Ferrari, per chiedere il rispetto delle necessità dei ragazzi. L’appuntamento è fissato per le 14 con un presidio silenzioso, con cartelli e striscioni, sotto il palazzo della Regione Liguria che potrebbe intervenire per risolvere la gran parte delle necessità negate ai portatori di disabilità più o meno gravi.
Tornano a protestare in piazza per i ritardi delle liste di attesa per la riabilitazione ma anche per i tempi infiniti per ottenere il riconoscimento della disabilità (104) e per la carenza di insegnanti di sostegno, lo scarso impiego nonostante le reali necessità e la totale assenza nei nidi e nelle scuole materne pubblici o accreditati.. A distanza di venti giorni dalla protesta del 26 ottobre, i genitori dei bimbi disabili di Genova e della Liguria tornano in piazza per manifestare contro le infinite liste d’attesa per le prestazioni di riabilitazione e i tempi lunghi per il riconoscimento delle disabilità.
Genitori disperati perché spesso l’intervento immediato di assistenza specializzata può costituire l’unica speranza di miglioramento dei loro figli come nel caso dei disturbi della sfera dell’autismo dove la tempestiva presa in carico da parte di personale specializzato può offrire una concreta speranza di miglioramento o quantomeno di crescita e di autonomia delle persone colpite.
E invece le liste di attesa per entrare nei programmi di cura possono durare anni, il riconoscimento dello status di disabilità è infinito e con esso anche le magre somme che lo Stato mette a disposizione dei familiari per le cure.
Così, sempre più spesso, chi ha la possibilità di pagare si rivolge alle strutture private, con esborsi di centinaia e centinaia di euro ogni mese e chi non può ritarda cure che possono fare la differenza, in meglio o in peggio, per i propri figli.
Una situazione inaccettabile in un Paese civile, specie perché, a fare la differenza, è solo la scelta politica.
E proprio lunedì si riunirà nuovamente la commissione Sanità dedicata al tema. Verranno ascoltate le parti sindacali, le associazioni del terzo settore e i rappresentanti dei genitori che chiedono solo di poter veder riconosciuti i diritti dei loro figli.
I genitori dei ragazzi con disabilità ricorderanno a chi può decidere che nella sola Asl 3 genovese sono 1.200 i bambini in attesa di una prestazione riabilitativa e dunque fondamentale per il recupero dei ragazzi.
“Nonostante gli annunci fatti dal governatore Giovanni Toti e dai tecnici della sanità regionale, è ancora tutto fermo – denuncia all’Agenzia Dire, Marco Macrì, il genitore che ha organizzato la prima protesta e che sta continuando a raccogliere il malcontento e i disagi di famiglie, associazioni ed enti- I bambini, però, non sono burocrazia, ma persone. Serve elasticità di budget, come richiede anche la Comunità europea, e non rigidità economica”.