Genova – Una interpellanza del Movimento 5 Stelle al sindaco Marco Bucci per chiedere chiarimenti sulle notizie (anticipate mesi fa da LiguriaOggi.it in questo articolo del 15 novembre 2021) della presenza di sostanze inquinanti nel sottosuolo dove si lavora alla costruzione del Waterfront, alla Foce.
“La cronaca è nota – denuncia Stefano Giordano, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle – gli scavi per il Waterfront di Levante hanno portato alla luce idrocarburi e rifiuti petroliferi in grande quantità. Quello che lascia invece senza parole è la reazione dell’assessore competente che ha chiosato “Nessuna sorpresa”. Certo, loro sanno sempre tutto e a tutto provvedono: peccato che i presunti carotaggi eseguiti non abbiano messo in luce la portata dell’area in questione. Loro, infatti, parlano di 10.000 mq di terra inquinata con bonifica in corso. A noi invece risulta che l’area inquinata sia cinque volte più grande. Cioè: 50.000 mq. Una quantità enorme di rifiuti, tra cui benzene (leucemogeno) e prodotti organici policiclici (tumorali) che fanno temere per la salute di residenti e non solo”.
Il Movimento 5 Stelle ha chiesto lumi ad Arpal e quindi scritto all’assessore competente Piciocchi.
“Alla nostra richiesta di chiarimenti circa i liquami presenti nel cantiere del Waterfront di Levante, considerate le notizie apparse sui quotidiani che riportano di ingenti porzioni di terreno contaminato, alla Giunta abbiamo chiesto: il nominativo dell’Azienda che si occupa della bonifica; copia degli atti di consegna dei materiali alla discarica autorizzata; nominativo della discarica che riceve il materiale contaminato nonché le relative autorizzazioni allo smaltimento dello stesso; e costi della bonifica preventivati e a consuntivo”.
“Bucci sta cercando di trasformare il Waterfront di Levante nel suo nuovo biglietto da visita in vista delle amministrative. Ma lo fa, spiace constatarlo ancora una volta, a scapito dei genovesi. La problematica, infatti, non è nuova: già a novembre, i residenti della zona e molti passanti avevano segnalato che nelle acque che si raccoglievano nelle enormi buche del cantiere si notava un sospetto colore iridescente, segno evidente di un inquinamento del terreno e delle acque stesse”.