Bruxelles – Alcuni parlamentari europei italiani hanno votato a favore dell’alimentazione forzata delle oche per produrre il foie gras e l’abbattimento tramite “triturazione” di pulcini e anatroccoli maschi. A denunciarlo Animal Equality, associazione ambientalista che si batte per il benessere animale.
Secondo la denuncia dell’associazione ieri il Parlamento europeo riunito a Strasburgo ha approvato una relazione prodotta dall’eurodeputato francese Jérémy Decerle sul “benessere degli animali negli allevamenti” che fornisce un’interpretazione distorta e pericolosa di alcune pratiche, come l’alimentazione forzata per le anatre e le oche nella produzione di foie gras e la triturazione dei pulcini maschi e anatroccoli.
“Si tratta – spiega Animal Equality in un comunicato – di un voto che favorisce l’utilizzo di una pratica crudele come l’alimentazione forzata, che in 22 Paesi UE – tra cui l’Italia – è vietata da anni. Le leggi italiane infatti prevedono non solo sanzioni ma anche la possibile sospensione dell’attività in caso di alimentazione forzata. Nonostante questo i deputati italiani di Forza Italia – complici anche l’astensione di Fratelli d’Italia e della Lega in diversi punti chiave – hanno affossato qualunque emendamento e voto per parti separate che permettesse di escludere da una relazione comunque insoddisfacente almeno pratiche spietate e addirittura illegali in Italia”.
Animal Equality, in linea con quanto richiesto da molte altre organizzazioni per la protezione degli animali, chiede che i parlamentari che hanno sostenuto queste pratiche disumane si assumano la responsabilità politica della loro decisione, che per una manciata di voti “ha portato a un esito così infausto. Per soli quattro voti sono stati approvati paragrafi che definiscono la produzione di foie gras rispettosa del benessere degli animali e dei loro parametri biologici”.
“Nel voto di ieri – denunciano gli ambientalisti – i deputati di Forza Italia Silvio Berlusconi, Antonio Tajani, Isabella Adinolfi, Fulvio Martusciello, Andrea Caroppo, Salvatore De Meo, Aldo Patriciello, Luisa Regimenti, Lucia Vuolo hanno bocciato qualunque miglioria al report, appoggiando di fatto il testo nella sua interezza, anche nelle parti che violano esplicitamente il benessere animale e quanto previsto dalle leggi italiane, mostrando che evidentemente la protezione degli animali non ha un posto rilevante nella loro agenda, a differenza di quanto spesso viene dichiarato sui media”.
“Al contrario invece – scrive sempre Animal Equality – la delegazione 5 Stelle, con gli eurodeputati Tiziana Beghin, Dino Giarrusso, Mario Furore, Laura Ferrara, Fabio Massimo Castaldo, Chiara Gemma, Daniela Rondinelli, Sabrina Pignedoli e il deputato di Azione Carlo Calenda si sono discostati da questa visione, bocciando le parti del report che avrebbero giustificato la pratica dell’alimentazione forzata”.
“Ancora meglio – prosegue il comunicato – hanno fatto i deputati della Lega Bonfrisco, i Verdi Eleonora Evi, Ignazio Corrao, Rosa D’Amato, Piernicola Pedicini e i parlamentari del Partito Democratico Paolo De Castro, Pietro Bartolo, Brando Benifei, Caterina Chinnici, Andrea Cozzolino, Giuseppe Ferrandino, Elisabetta Gualmini, Camilla Laureti, Pierfrancesco Majorino, Alessandra Moretti, Giuseppina Picierno, Giuliano Pisapia, Franco Roberti, Massimiliano Smeriglio, Irene Tinagli, Patrizia Toia, che hanno votato invece a favore di tutte le proposte che avrebbero permesso di modificare la risoluzione in chiave maggiormente positiva per il benessere animale, non solo per le parti relative al foie gras ma anche a quelle relative alla triturazione dei pulcini e delle anatre”.
Animal Equality e tante altre organizzazioni europee nei giorni scorsi avevano chiesto a tutte le aree politiche di respingere completamente questa relazione, in quanto scientificamente infondata e controproducente, spiegando quanto fosse importante votare alcuni emendamenti e alcuni punti nel voto scorporato proposto dal gruppo Renew per evitare che anche la triturazione dei pulcini e delle oche e la pratica illegale dell’alimentazione forzata potessero essere associate al benessere animale.
Nonostante il titolo infatti, questa relazione trascura quasi completamente il benessere degli animali, arrivando addirittura a glorificare una pratica che in Italia e in altri 21 Stati membri UE è già vietata: l’alimentazione forzata per la produzione di foie gras. Il punto 31 di questo report afferma infatti che “la produzione di foie gras, si basa su procedure di allevamento che rispettano i criteri di benessere degli animali, (..) dove l’ingrasso (…) rispetta i parametri biologici dell’animale”.
“Ogni singolo studio scientifico indipendente (cioè non finanziato dall’industria del foie gras) nel mondo – denunciano ancora ad Animal Equality – ha denunciato questa pratica come dannosa per gli animali e incompatibile con qualsiasi standard di benessere animale”.
Animal Equality ribadisce la gravità di questo voto e richiama i deputati che si sono spinti ad avallare pratiche che contrastano con la legislazione italiana alle loro responsabilità politiche.
Inoltre 18 ONG europee per la protezione degli animali chiedono di porre fine all’uccisione di pulcini maschi e anatroccoli femmine di un giorno con un bando europeo che metta fine per sempre a questa pratica crudele.
In una lettera aperta inviata al Consiglio dell’UE, le organizzazioni esortano i ministri dell’Agricoltura dell’Unione europea a sostenere il divieto di uccisione sistematica dei i pulcini maschi nell’industria delle uova e degli anatroccoli femmina nell’industria del foie gras. Questa pratica crudele è attualmente consentita dalla legislazione europea, ma potrebbe essere vietata nell’ambito della revisione della legislazione europea sul “benessere degli animali” allevati, prevista per il 2023-2025.
Secondo un sondaggio condotto da L214/YouGov 2022, il 78% dei cittadini italiani è favorevole al divieto di uccidere pulcini e anatroccoli e ritiene che dovrebbero essere introdotti metodi alternativi – tra cui ad esempio la tecnologia in-ovo sexing – per evitare del tutto l’uccisione di questi animali.
Per ogni gallina allevata per la produzione di uova, un pulcino maschio viene triturato o gassato appena nato, ancora vivo e senza stordimento. I pulcini maschi sono infatti considerati “scarti” per l’industria delle uova, poiché non depongono uova e la loro carne non ha alcun valore economico per l’industria della carne. Per questo motivo, nell’Unione europea ogni anno vengono uccisi 330 milioni di pulcini maschi di appena un giorno di vita. A poche ore dalla schiusa, i pulcini maschi vengono selezionati dagli operatori degli incubatoi e, mentre le femmine vengono mandate a deporre le uova negli allevamenti, i maschi vengono uccisi. Nella produzione di foie gras invece decine di milioni di anatre femmine subiscono la stessa sorte, in quanto il fegato delle anatre femmine è meno desiderabile per la produzione di foie gras; di conseguenza i produttori di foie gras allevano e alimentano a forza solo anatre di sesso maschile.
In Italia sono circa 40 milioni i pulcini maschi uccisi ogni anno. L’uccisione di giovani animali su scala così massiccia rimane una pratica che l’industria non ha piacere di far conoscere ai consumatori, ma ampiamente criticata anche dai veterinari a livello europeo e italiano.
Nel 2020 Animal Equality ha diffuso per la prima volta in Italia immagini raccolte all’interno di incubatoi in cui i pulcini maschi vengono triturati vivi, mentre questa volta diffonde le immagini divulgate in Francia dall’organizzazione L214. In Italia, la campagna di sensibilizzazione e di lobbying portata avanti da Animal Equality è giunta a un punto di svolta storico nel dicembre 2021 con l’emendamento presentato al Governo per il recepimento delle direttive europee che introduce, entro la fine del 2026, il divieto di abbattimento selettivo dei pulcini maschi. La legge entrerà in vigore solo dopo l’approvazione in Senato.
Contestualmente al rilascio delle immagini e all’inizio dell’attività di lobby, Animal Equality ha lanciato nel 2020 una vera e propria campagna firmata da oltre 110mila cittadini proprio per chiedere a Governo e industria di porre fine a questa situazione terribile. Grazie a questo lavoro, già nel 2020 l’associazione di categoria dei produttori di uova Assoavi e la catena di supermercati Coop si erano dichiarati favorevoli all’introduzione di tecnologie in-ovo sexing in grado di evitare l’abbattimento dei pulcini maschi.
Nel 2020, anche il governo francese ha annunciato il divieto di uccisione dei pulcini di un giorno, così come il governo tedesco, che ha annunciato il divieto dal 2022. In Francia, gli incubatoi hanno tempo fino alla fine del 2022 per passare all’utilizzo di dispositivi di sessaggio in-ovo e per porre fine all’uccisione sistematica dei pulcini maschi. Per garantire che i produttori rispettino la legge, gli incubatoi hanno ricevuto 10 milioni di euro di finanziamenti pubblici per aiutare la transizione verso metodi alternativi. Si stima che il costo di questa nuova tecnologia aumenti il costo al dettaglio delle uova di solo 1 centesimo per uovo.
Ci sono diverse ragioni per cui è possibile vietare l’uccisione sistematica dei pulcini maschi: la richiesta della società e dei cittadini a favore di un divieto è elevata, esistono alternative all’uccisione sistematica dei pulcini maschi e due Paesi hanno già vietato questa pratica, mentre Italia e Spagna sono in dirittura d’arrivo. Infine, la revisione della legislazione europea sul “benessere degli animali da allevamento” rappresenta un’opportunità senza precedenti per vietare questa pratica in tutta l’UE.
L’Unione europea sta attualmente rivedendo la propria legislazione sul “benessere degli animali da allevamento”. La Commissione europea, che ha il compito di proporre un nuovo atto giuridico nel 2023, sta valutando la possibilità di vietare l’uccisione sistematica dei pulcini nell’UE. Stella Kyriakides, commissario per la salute e la sicurezza alimentare, che ha competenza in materia, ha dichiarato che “l’uccisione di un gran numero di pulcini di un giorno è, ovviamente, una questione etica”.
Tale affermazione è ampiamente supportata dai risultati della consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea sull’argomento, in quanto oltre il 94% dei quasi 60.000 intervistati si è dichiarato a favore di un divieto di questa pratica. La Commissione europea proporrà una nuova legislazione per regolamentare meglio le pratiche legate alla zootecnia, ma sarà il Consiglio dell’UE a decidere sull’adozione della riforma. È quindi fondamentale che tutti i ministri dell’Agricoltura dei 27 Stati membri sostengano questa riforma, per assicurarne l’adozione.
Per questo motivo, 18 organizzazioni per la protezione degli animali chiedono ai ministri dell’Agricoltura degli Stati membri di sostenere gli sforzi intrapresi da Francia e Germania. In particolare, le organizzazioni chiedono ai ministri di estendere il divieto di uccidere i pulcini maschi a tutta l’UE e di garantire che la nuova legge vieti anche l’uccisione delle femmine di anatroccolo, che finora sono state ingiustamente escluse da queste riforme.
Le associazioni europee della coalizione per chiedere di porre fine all’uccisione di pulcini maschi e anatroccoli femmine sono: GAIA, Animal Equality, FREE, Animal Society, Green REV Institute, OBRAZ – Obránci zvířat, CAAI, HSI, Nevidimi Zhivotni, Four Paws, Loomus, PFO, International Organization for Animal Protection (OIPA), Tierschutz Austria, VGT, Animals Friends Croatia, CIWF, Dierencoalitie, MSZEL, Eurogroup for Animals, L214.
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