Genova – Si terrà questo pomeriggio alle 16, in Regione Liguria, la riunione convocata dal presidente Giovanni Toti per chiarire il futuro dei 7 cavalli selvaggi dell’Aveto catturati in circostanze ancora da chiarire nel loro ambiente naturale e rinchiusi in un recinto in attesa di controlli medici che potrebbero autorizzare lo spostamento in altra zona, nel ponente ligure, in terreni di proprietà provata di alcuni allevatori.
La notizia della cattura dei cavalli selvaggi continua a scatenare la reazione preoccupata degli Ambientalisti che, oltre a minacciare denunce per chiunque abbia ordinato il provvedimento, monitorano lo stato di salute dei cavalli, abituati a vivere liberi e senza confinamenti e preparano ricorsi e altre denunce nel caso gli animali continuino ad essere reclusi in palese violazione del loro status di animali nati liberi.
A difesa dei cavalli selvaggi dell’Aveto torna ancora Michela Vittoria Brambilla, deputato di Forza Italia e presidente fondatrice della Lega Italiana per la Difesa degli Animali (LEIDAA).
Brambilla ha chiesto al presidente Toti di liberare al più presto gli animali.
“Ho parlato con il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, dei cavalli dell’Aveto – scrive Brambilla – Mi ha assicurato che nessun cavallo avrà danno da qualsiasi azione intrapresa, e per lunedì 24 ottobre ha convocato una riunione con i soggetti interessati. Io dico che devono essere garantiti la libertà e il benessere dei cavalli selvaggi dell’Aveto e il modo migliore per farlo, e per ridurre al minimo interferenze con le attività umane, è riportare nel loro ambiente gli animali catturati e ora rinchiusi in un recinto.”
Già altre volte l’onorevole Brambilla era intervenuta per salvare i cavalli selvaggi dell’Aveto come nel 2015 quando con un blitz liberò altri cavalli che anche in quell’occasione erano stati rinchiusi in un recinto.
“Non ci può essere – sottolinea Brambilla – alcuna deportazione, men che meno in luoghi dove i cavalli potrebbero essere sfruttati o addirittura macellati. I cavalli selvaggi dell’Aveto vanno riconosciuti e tutelati quale patrimonio della Regione”.
Nei giorni scorsi i volontari che da sempre seguono questa popolazione di cavalli “senza padrone”, una delle poche rimaste in Italia, ne hanno trovati sette rinchiusi in un recinto: qualcuno, col pretesto del “pericolo” per la sicurezza pubblica, li aveva catturati, caricati su un camion e sottratti ai loro pascoli in altura, intorno al lago di Giacopiane, per destinazioni e fini che sfuggono ad ogni controllo. “Si tratta – ricorda la deputata – di una delle poche popolazioni in Italia di cavalli allo stato di natura: animali liberi, abituati a cavarsela da soli anche nella ricerca del cibo, attentamente monitorati da volontari e ricercatori di varie Università, che da tempo attirano l’interesse dei turisti. Sarebbe opportuno, come il consiglio regionale sembrava orientato a fare, riconoscere la “popolazione rinselvatichita” di cavalli e stanziare fondi adeguati per salvaguardarli da maltrattamenti, bracconaggio e macellazioni clandestine. La prima cosa da fare sarebbe realizzare uno sbarramento ecologico che impedisca agli animali di scendere troppo a ridosso delle frazioni più abitate. Invece oggi questi cavalli, così amati dai turisti, sono esposti agli abusi e all’arbitrio di chiunque decida di approfittarne”.
Gli animalisti annunciano battaglia: questi cavalli non entreranno in un allevamento, per nessun motivo e neanche temporaneamente. Sono cavalli liberi, e farli entrare in un allevamento, per di più dove altri cavalli come loro vengono mandati al mattatoio, per loro sarebbe peggio che morire.
Dovranno rimanere liberi nella loro terra, sono una risorsa non un problema, e dovranno finalmente essere protetti e tutelati per sempre, affinchè tutto questo non accada mai più. E non ci fermeremo qui, aggiunge Meta Parma, perchè è veramente ora di dare un segno di civiltà anche nella nostra Italia e dire una volta per tutte STOP ALLA MACELLAZIONE DEI CAVALLI.
“Riconoscere cavallo, asino, mulo e bardotto come animali da compagnia, vietarne la macellazione, l’importazione e l’esportazione a fini alimentari, vietare la vendita e il consumo della carne equina, vietare l’utilizzazione degli equidi in spettacoli o manifestazioni pericolose o degradanti, assicurare la tracciabilità dei cavalli attraverso interventi sull’anagrafe equina”, era il contenuto della proposta di legge depositata alla Camera dei deputati da Michela Vittoria Brambilla nel 2013. È ora di riprovarci ancora, e vincere questa battaglia, per i cavalli selvaggi dell’Aveto e per tutti i cavalli. Sono creature meravigliose, li difenderemo.