Genova – Dopo il presunto messaggio di addio un altro colpo di scena sembra profilarsi nelle indagini per la scomparsa di Gaia Randazzo, la ragazza di 19 anni sparita nel nulla durante la traversata in traghetto tra Genova e Palermo. Secondo nuove indiscrezioni, infatti, un tecnico al lavoro sul cellulare della ragazza avrebbe trovato alcuni video che mostrerebbero la giovane sotto una luce completamente diversa rispetto a quanto risulterebbe alla famiglia ovvero depressa e disperata per la fine del rapporto con il fidanzato. Immagini che, secondo le indiscrezioni di stampa, chiarirebbero lo stato d’animo in cui si sarebbe trovata Gaia Randazzo a bordo del traghetto La Superba, della compagnia Grandi Navi Veloci e che potrebbero spiegare e supportare l’ipotesi investigativa della prima ora, ovvero un suicidio.
La consulenza ordinata dalla Procura di Palermo, che indaga sulla sparizione della ragazza, sarebbe già stata depositata dal super consulente tecnico incaricato di esaminare il telefono cellulare di Gaia.
Una verifica resa necessaria dal fatto che il messaggio in cui la giovane direbbe addio all’ex fidanzato – dando forza alla pista del suicidio – era stato contestato dai familiari di Gaia che, durante la trasmissione Chi l’ha Visto hanno addirittura messo in dubbio la sua esistenza.
I familiari, infatti, si chiedono chi abbia potuto diffondere il contenuto del messaggio che, secondo le risultanze, non sarebbe nemmeno partito dal telefono per l’assenza di segnale. I familiari hanno infatti precisato che il telefono della ragazza era protetto da codice e quindi nessuno, senza quel codice, può aver visto e tantomeno letto l’eventuale messaggio.
Le indiscrezioni, invece, non solo confermano la presenza del messaggio ma, ora, parlerebbero addirittura di alcuni video, conservati sul cellulare, nei quali risulterebbe evidente lo stato d’animo disperato della ragazza e potrebbero supportare la pista che vede Gaia gettarsi dal traghetto per farla finita.
Il materiale sarebbe in possesso anche dell’avvocato della famiglia o comunque sarebbe in procinto di essere consegnato.
Gaia Randazzo sparisce dal traghetto nella notte tra il 10 e l’11 novembre scorso e mentre era in viaggio per Palermo per andare a trovare la nonna e i parenti siciliani.
In viaggio c’era anche il fratello e i due avevano prenotato due poltrone in una delle sale della nave.
Gaia si sarebbe sentita poco bene per il mal di mare e avrebbe lasciato il fratello sulla poltrona, a dormire, per uscire a prendere una boccata d’aria.
Il fratello Matteo, al risveglio il giorno dopo, non ha trovato traccia della sorella e preoccupato ha iniziato a cercarla su tutta la nave sino a trovare su un ponte esterno la felpa che la ragazza indossava.
A questo punto ha fatto scattare l’allarme e sono partite le ricerche a bordo e in mare ma della ragazza non è stata trovata altra traccia.
La pista del suicidio aveva preso piede subito ma la famiglia ha sempre rifiutato questa spiegazione parlando di una ragazza tranquilla, che pianificava il futuro a medio e lungo termine e che non ha mai mostrato segni di sofferenza per la fine del rapporto con il giovane che frequentava solo da qualche mese.
Anche il ragazzo, interpellato dalla trasmissione Chi l’ha visto, ha negato categoricamente di aver ricevuto messaggi disperati e si è detto incredulo sulla possibilità che Gaia si sia tolta la vita per la fine della loro storia d’amore.
Ora, se il ritrovamento dei video dovesse essere confermato, la situazione potrebbe cambiare nuovamente dopo l’apertura di un fascicolo di indagine per “istigazione al suicidio” da parte della Procura di Palermo.
Perderebbe consistenza anche la pista di un eventuale malintenzionato che potrebbe aver assalito Gaia Randazzo sulla nave come suggerito da alcune testimonianze di persone a bordo della nave e che hanno raccontato di molti ubriachi a bordo della nave e di “proposte indecenti” fatte da altri ad una donna che aveva viaggiato sulla stessa nave ma in altra occasione.
Resta da capire come risponderanno i familiari di Gaia alle nuove risultanze che sembrano emergere dalle indagini.