Genova – C’è anche la famiglia della showgirl Belen Rodriguez tra i tanti cittadini sud americani che stanno cercando un lontano parente emigrato dall’Italia. C’è infatti un vero e proprio boom di richieste di informazioni su origini delle famiglie, documenti anagrafici e archivi delle parrocchie che arriva dal sud America. Lo registrano da qualche tempo le comunità della Liguria da cui partirono in gran numero intere famiglie di emigranti verso le Americhe.
Nella maggior parte dei casi si tratta di semplice curiosità dei discendenti e il desiderio comprensibile di scoprire o conoscere meglio le origini della propria famiglia ma c’è anche il sospetto che sia in atto una vera e propria “caccia all’antenato italiano” per poi avviare le pratiche per il riconoscimento della cittadinanza italiana e avere quindi il diritto di “tornare alle origini” senza le difficoltà previste invece per i Migranti.
Di fatto non c’è parrocchia, comune o ente locale della Liguria che non riceva quotidianamente lettere, email e comunicazioni varie contenti richieste più o meno documentate e precise per avere informazioni su un nonno o un bisnonno nato in Liguria, magari battezzato in una chiesa o che ha frequentato una determinata scuola.
Arrivano richieste con nomi e cognomi precisi, informazioni dettagliate ma anche veri “rompicapo” con nomi storpiati, riferimenti a persone decedute da decenni o a paesi che nel frattempo si sono spopolati o che sono addirittura abbandonati.
Ci sono parroci che si appassionano alla faccenda e spulciano gli archivi per cercare qualche riferimento e ci sono persone letteralmente pagate per farlo. Veri e propri “agenti sul territorio” che hanno rapporti per lo più con studi di avvocati e associazioni presenti nei vari Paesi.
Il caso più noto è stato quello della madre della showgirl argentina Belen Rodriguez che ha lontane origini spezzine e che recentemente è volata in Italia ed ha raggiunto il paese di Beverino, in Val di Vara, per cercare tracce di un nonno.
Dopo aver trovato la sua casa si è recata nel locale comune ed ha fatto richiesta del certificato di nascita del lontano parente.
Sono in molti, più o meno maliziosamente, a domandarsi il perché di tutta questa attenzione, soprattutto per gli atti documentati (nascite, battesimi, matrimoni) e ufficiali.
Il sospetto di alcuni è che, alla base di tutto, ironicamente, ci sia quel diritto dello jus sanguinis che prevede che siano italiani “solo” i figli degli italiani. Ovvero la difesa del legame di sangue con la Patria che ha dato i natali.
Quello stesso diritto invocato dagli strenui difensori dell’italianità potrebbe infatti trasformarsi in un gigantesco boomerang poiché, per lo stesso pricipio, i figli di italiani nati all’estero sono potenzialmente (qualcuno dice certamente) italiani.
I figli, nipoti e pronipoti degli italiani emigrati all’estero, seguendo il principio dello jus sanguinis, sarebbero italiani e potrebbero “tornare” senza dover passare attraverso le procedure burocratiche dei “permessi di soggiorno”, italiani tra gli italiani.
Una potenziale “catastrofe” per chi si preoccupa di qualche migliaio di migranti che sbarca ogni anno in Italia perché, secondo alcuni ricercatori gli “oriundi” italiani nel mondo sarebbero dai 60 agli 80 milioni. Più di quanti siano attualmente tutti gli italiani residenti entro i confini patri.